La tradizione popolare è forse uno dei più grandi esempi di resistenza e resilienza che abbiamo. Come un paradosso riesce ad essere al passo dei tempi che corrono, e, attraverso i continui studi innovativi ed approfondimenti multiculturali, si presenta come un filo conduttore generazionale.
Anche quest’anno il Marranzano World Fest, giunto alla sua 12esima edizione, non è da meno: l’appuntamento annuale con la musica tradizionale ruota attorno alle forme della narrazione popolare, in tutte le sue sfaccettature. Dal cuntu al rap passando per le tante forme del canto popolare e delle arti di strada. Il minimo comune denominatore, come sempre, resta il marranzano come simbolo di incontro armonico tra cultura locale e villaggio globale.
La musica popolare, dell’isola e d’oltreoceano, la valorizzazione della tradizione siciliana che acquista ancora più significato se accostata alla scoperta di giovani artisti internazionali che saranno in residenza artistica a Catania grazie al progetto europeo Tremolo.
Suddiviso in due momenti, dal 25 al 27 a Catania si sono svolte presentazioni, laboratori, talk e proiezioni, creando dibattiti e coinvolgenti performance di numerosi artisti tra cui l’esordio del progetto siculo-brasiliano Sonu Bandido, il cantastorie Luigi Di Pino, la piccola orchestra di Angelo Daddelli e i Picciotti, e molti altri.
La seconda parte del festival, che si sta tenendo in questi giorni dal 2 al 4 luglio, nella suggestiva location dell’anfiteatro Turi Ferro a Gravina di Catania, la magia dei live fa da protagonista con diverse generazioni di musica tradizionale e folk siciliana a partire da i Casentuli e i Beddi che insieme a suonatori di scacciapensieri da varie regioni del mondo, parteciperanno alla caratteristica Marranzanite (nome che nasce dal gioco di parole tra “marranzano night” e la marranzanite cronica e acuta intesa come amore viscerale per il marranzano e il mondo gli ruota attorno). Il sabato 3 luglio sarà una serata dedicata al mondo rap/hip hop, segnata dal concerto Infernvum di Claver Gold e Murubutu, dedicato a Dante, con una finestra sul rap siciliano rappresentato dal palermitano Picciotto e dal catanese L’Elfo. Il festival si chiuderà la domenica 4 luglio con il concerto dei giovani musicisti che partiranno in tour grazie al progetto europeo Tremolo: gli ungheresi Zajnal, i serbi Kurta Utca e i siciliani Jacaranda, già noti al pubblico del MWF.
A chiudere il concerto sarà l’atteso live dei Lautari, tra i primi gruppi siciliani che hanno portato alla ribalta la musica tradizionale siciliana adattandola a un gusto contemporaneo.
Quindi ultimi giorni per godere della travolgente passione che lega le tradizioni alla società, all’arte e alla cultura, all’insegna di riprendere quel che è stato messo da parte.
Per tutte le informazioni e per acquistare i biglietti www.marranzanoworldfest.org