Nuovo vigore alle politiche di rispetto del verde e sostenibilità ambientale. A dare un significativo input al decollo di quella rivoluzione culturale fortemente auspicata soprattutto a livello internazionale, la legge 10 del 2013, presentata stamane presso la sala ovale del Comune di Messina durante una conferenza stampa.
Il quadro normativo, pubblicata già il 1° febbraio sulla Gazzetta Ufficiale e relativo allo “Sviluppo degli spazi verdi urbani”, è entrata in vigore lo scorso 16 febbraio, dando un forte segnale a tutte le aspettative di risanamento ambientale che da tempo attendevano un riscontro di legge.
Alla seduta di stamattina che è servita da utile strumento per individuare le prioritarie linee direttrici del nuovo prodotto legislativo, hanno preso parte anche i rappresentanti di diverse associazioni ambientaliste tra cui Domenica Lucchesi, referente per l’Ambiente dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Sicilia, Margrene Raimondi, della segreteria del Centro di Educazione Ambientale di Messina, Antonietta Mondello Signorino, presidente di Italia Nostra Messina, Felice Amato, dell’Associazione Ambiente e Vita e Antonio Magauda, per Fare Verde e Vento dello Stretto. A testimoniare poi l’interessamento delle amministrazioni cittadini, sono intervenuti anche il presidente del consiglio Comunale di Messina, Pippo Previti, il presidente dell’Ordine Agronomi e Forestali di Messina, Felice Genovese e il dirigente tecnico responsabile all’educazione ambientale dell’Ispettorato forestale di Messina, Ettore Lombardo.
Illustrate le avanguardistiche iniziative che la legge ha approntato al fine di sollecitare una maggiore sensibilizzazione nei confronti della cura del territorio e della prevenzione. E’ così prevista la creazione di spazi verdi all’interno dei centri urbani per dare slancio alle politiche di sostenibilità ambientale contribuendo al contempo a una maggiore vivibilità delle aree maggiormente esposte alle nocive esalazioni dei gas di scarico. Inserite nel programma di rinnovamento supportato dalla norma, anche iniziative di contenimento del consumo del suolo, la riqualificazione degli edifici attraverso il rinverdimento delle loro pareti, la prassi consistente nel piantare un albero per ogni bamino nato o adottato, infine la creazione di un vero e proprio censimento degli alberi, compresi quelli monumentali e storici, all’interno delle grandi città che verrà operato dal sindaco alla scadenza del suo incarico per consentire un’agevole visualizzazione dei progressi compiuti dalla sua gestione in merito al bilancio arboreo, verificando, dunque, il reale impegno profuso a favore del verde cittadino durante il suo mandato.
La nuova ottica sembra porsi perfettamente in linea con le indicazioni sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria e la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero, fornite dal protocollo di Kyoto e verso le quali era già stata mostrata una prima apertura con l’istituzione della Giornata nazionale degli alberi, fissata il 21 novembre.
Entusiasti i vertici nazionali che hanno espresso la loro piena approvazione nei confronti della neonata legge. “Un passo importante per lo sviluppo sostenibile delle città italiane e per diffondere la cultura del verde” – ha commentato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Gli ha fatto eco Ermete Realacci, relatore del testo alla Camara, secondo cui “la legge sugli spazi verdi è un utile strumento per la crescita del verde architettonico e contribuisce allo sviluppo urbano sostenibile e alla bellezza delle nostre città”.
Sulla scia dei recenti interventi normativi, ha visto la luce anche un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, dotato di compiti di monitoraggio, controllo e promozione. Starà adesso a Regioni, Province e Comuni far si che l’incontro di intenti non resti ingabbiato nelle maglie della sterile carta stampata ma usufruisca di concreti interventi per una sua effettiva realizzazione. (Sara Faraci)Sara Faraci