MESSINA – L’Arena di Verona, il Festival di Sanremo, La Scala di Milano, shooting a Dubai, agenzie in mezza Europa e recentemente l’evento di Dolce e Gabbana in cui ha personificato, ballando, la madonna, senza tralasciare apparizioni in videoclip: la foto è tratta da una scena del video di “Una cosa più grande” di Giuliano Sangiorgi ed Ermal Meta. Il percorso di Ylenia Minniti ha toccato talmente tanti picchi di eccellenza da non poter essere sintetizzato in poche righe. Lei è nata e cresciuta a Messina, dove ha debuttato in uno spettacolo al Teatro Vittorio Emanuele. Poi la partenza per inseguire un sogno che è stato, soprattutto, quello di migliorarsi sempre nella danza. E Ylenia, che porta orgogliosamente Messina nel proprio cuore, a Roma ha trovato quel trampolino di lancio che l’ha portata a una splendida carriera da ballerina a cui ha affiancato quella di modella agli inizi della pandemia.
“Sì, sono nata a Messina e ho vissuto qui fino a 19 anni. Ho iniziato la danza a 6 anni e ho sempre mantenuto negli anni questa passione. La prima esperienza lavorativa che mi ha fatto affacciare sul serio su questo mondo è stata un’audizione al teatro Vittorio Emanuele, con un coreografo russo molto importante. Ho iniziato con questo spettacolo quando ancora andavo a scuola: è stata una bellissima esperienza e lì ho capito che mi sarebbe piaciuto farlo per lavoro. Così mi sono diplomata e sono andata a Roma. Ho studiato, ho fatto corsi di perfezionamento e poi audizioni, fin quando ho iniziato a lavorare davvero. Non è facilissimo, c’è voluto un po’, ma ci sta”.
“Il mio primo lavoro, che è stato anche uno dei più importanti che io abbia mai fatto, cioè ballare all’Arena di Verona con Claudio Baglioni. Di fatto mi sono affacciata così a questo mondo. Avevo 22 anni e ho iniziato così, con il botto. Poi c’è stata la tourné, oltre 70 concerti tra Italia e resto d’Europa. E poi sono rimasta con lui a Sanremo, ballando durante la 69esima edizione e restando anche l’anno dopo, con Amadeus e Fiorello. Tutto ciò che ho fatto con Baglioni è stato con il coreografo Giuliano Peparini, parliamo di un nome importante nel panorama italiano”.
“Poi succede questo: arriva il Covid. La pandemia blocca tutto e mi sono chiesta cosa fare, perché avevo capito che la situazione per lo spettacolo dal vivo si sarebbe prolungata parecchio. Cos’avrei potuto fare senza lavorare nel mio campo? Mi era sempre stato detto di provare a fare la modella e ne ho approfittato, cercando agenzie su internet ed entrando in contatto con una piccola agenzia di Roma. Non volevo mi impegnasse troppo e andasse in conflitto con la mia attività di ballerina. Sono felice di averla scelta, perché il mio primo lavoro da modella è stato con Valentino. Anche lì ho iniziato col botto. Poi sono stata chiamata da altre agenzie e ora collaboro con sei di loro, tra l’Italia, Parigi e Londra”.
“Non riesco a scegliere cosa mi emoziona di più nella danza. Non posso scegliere solo un momento, ma ne cito almeno due: il mio primo lavoro con Baglioni, quindi la prima volta che ho ballato all’Arena di Verona, e poi l’impatto del palco del Teatro della Scala, dove ho lavorato recentemente. Da modella la cosa più bella è stata uno shooting a Dubai con Vogue Arabia, è stato stupendo tutto, soprattutto il contesto. E poi quest’anno ho fatto quest’evento in cui ho ballato e rappresentato la Madonna in un evento di Dolce e Gabbana, sempre con il coreografo Giuliano Peparini. Questo è stato un altro momento molto emozionante. Davvero: è difficile scegliere soltanto un momento nel mio lavoro”.
“Non ho un sogno, un obiettivo, ma sono molto ambiziosa in generale e voglio sempre cercare di fare il meglio nel mio campo. Potremmo dire che il mio sogno è questo: arrivare non so dove, ma migliorarsi sempre ed essere una brava danzatrice. Non avrei mai pensato di essere qui oggi. Tutto ciò che mi è successo è sempre stato quasi uno shock. Non l’avrei mai detto, ho sempre avuto questo modo di scegliere i lavori con attenzione, ma mai avrei pensato di arrivare così in fondo”.
“Io, per come la vivo, penso sia impossibile svolgere alcuni mestieri in questa città. Però è possibile, con l’ambizione e l’impegno, arrivare da qualche parte pur partendo dal nulla. Non ho mai avuto agganci o conoscenze, ho fatto tutto da sola seguendo le mie sensazioni: consiglio questo, seguite il vostro istinto. Mi ha sempre guidato questo. Per quanto riguarda Messina, però, voglio sottolineare quanto siamo fortunati, anche quando andiamo via, a poter ritornare qui ogni volta che si può. Sono molto legata a Messina, se potessi lavorerei qui ad occhi chiusi. Questo è un aspetto da non sottovalutare”.