La partenza da Messina, ormai oltre un decennio fa, e un lungo elenco di viaggi ed esperienze fino alla nuova “casa”, in Olanda. Lì l’idea di un blog diventato una comunità: “Going Expat”. Rossella Davì è una messinese doc che nel 2012 ha deciso di lasciare la città, come tanti prima e dopo di lei, per cercare la propria strada e maturare esperienze all’estero. Non poteva immaginare che quella prima esperienza si sarebbe trasformata in un lungo viaggio che l’ha portata lontana dalla Sicilia, al netto delle vacanze e dei ritorni brevi, e soprattutto ad aiutare altri “espatriati”. Perché questo è “Going Expat”, un luogo digitale, un portale, un “amico” a cui rivolgersi per avere informazioni e supporto per la vita all’estero.
Rossella è appena rientrata in Olanda dopo alcune settimane in riva allo Stretto. Un passaggio che molti “espatriati” fanno a Messina, a luglio o agosto ogni anno: “Sì, come ogni estate parte delle mie vacanze è dedicata a visitare la mia famiglia a Messina. È sempre una strana sensazione che rende più viva che mai la difficoltà di racchiudere in un solo posto la parola ‘casa’ per noi espatriati. Tornare è necessario ma anche ripartire. ‘Si lascia casa per tornare a casa’”.
Quella vecchia “casa” Rossella l’ha salutata 12 anni fa: “Ho lasciato Messina nel 2012 per fare un’esperienza all’estero, quella volta in Spagna. Non era previsto che, al netto di un breve rientro tra Ottobre 2012 e Febbraio 2013, non tornassi più a viverci. Le cose sono poi semplicemente capitate e le ho accolte per quello che erano e come sentivo che fosse giusto per me in quel momento. In generale il desiderio di vedere cosa altro ci fosse fuori dalla mia terra mi incuriosiva, l’interesse per l’estero è nato a seguito dei miei studi universitari, infatti ho una laurea in lingue e letterature straniere e credo che fosse d’obbligo partire e mettermi alla prova, o semplicemente scoprire un po’ di quello che avevo studiato”.
Lontano dalla Sicilia Rossella ha trovato il suo equilibrio professionale: “Lavoro per un’azienda internazionale nel dipartimento vendite. Ho accresciuto le mie conoscenze nel campo coaching e leadership e ho fondato una piccola attività che mira ad aiutare chi vuole trasferirsi all’estero e in particolare nel Paesi Bassi”. Si tratta di Going Expat: “Going Expat è nato come un blog dove raccontare la mia esperienza all’estero insieme a quella di altri espatriati. Ho sempre cercato di renderlo più informativo che personale. Gli articoli che riguardano la vita all’estero infatti sono pieni di info pratiche. Quelli più personali invece sono i racconti di viaggio. Ad ogni modo, forse per la natura del blog, ho iniziato a ricevere molte richieste da parte di chi voleva trasferirsi e con il tempo, a luglio 2023 ho aperto la partita Iva ed iniziato a lavorare come consulente expat”.
“Going expat però – continua Rossella – è anche community, grazie ai social infatti ho avuto la possibilità di incontrare molta gente virtualmente, e in alcuni casi anche personalmente. Viviamo esperienze di vita simile e lo scambio di punti di vista, la creazione di contenuti condivisi che mirano a supportare e indirizzare gli altri, è continuo. Tante gente mi scrive anche solo per raccontarsi o per sapere come la penso e sentirsi ‘meno sola’, è molto bello arrivare così alla gente. Il mio obiettivo con Going Expat è di aiutare chi sta pensando di partire a capire perché lo vuole fare e perché in quel determinato Paese. Ho fatto degli errori di valutazione quando mi sono trasferita e che hanno giocato un ruolo fondamentale per molto tempo, niente di grave ma se avessi avuto una guida, qualcuno che mi desse dei consigli e gli strumenti giusti, la mia esperienza sarebbe stata ancora migliore sotto certi punti di vista. Ci sono molti miti da distruggere rispetto al vivere all’estero, sebbene sia un’esperienza che consiglio a tutti anche solo per un periodo limitato di tempo, ma bisogna essere preparati soprattutto se si viene in posti come i Paesi Bassi (Olanda)”.
Guardando indietro, alla partenza e al passato, Rossella non ha rimpianti: “Non so se si potesse fare altro, se mi guardo indietro oggi penso che va bene così. Nel senso che sono felice della mia scelta e sono felice di essere andata via anche all’età in cui sono partita (avevo 26 anni) perché ho potuto sperimentare cosa significa lavorare a Messina e quello che la città poteva darmi a quel tempo. La mia necessità di espatrio però non era solo dovuta ad una condizione lavorativa migliore, ma ad una grossa curiosità del mondo fuori, alla possibilità di interagire con persone provenienti da tutto il mondo che condividono la stessa realtà. Questo è quello che mi ha dato Rotterdam e questo è uno dei grossi motivi per cui non rimpiango la scelta fatta sebbene le mie radici rimangono ancorate orgogliosamente alla Sicilia”.
Nonostante la lontananza, il legame con Messina e la Sicilia non si è sfaldato, anzi si è rafforzato: “Sono fiera di essere siciliana. Vivere all’estero ha risvegliato in me molto curiosità sulla cultura di ‘casa’ e forse mi ha fatto riappropriare di un’identità che non sentivo più mia. Quando vivevo lì era tutta una critica su ogni cosa, vedendo la città solo da ‘turista’ (lasciami passare il termine) mi fa invece riscoprire le bellezze e le grosse potenzialità che ha Messina. Me la godo! Di Messina mi manca la famiglia, ‘u scrusciu du mari’ per citare Camilleri, la vita lenta e meno frenetica ed il cibo”.
E se dovesse consigliare qualcosa a chi sta cercando di capire se restare o partire? Rossella spiega: “Dico sempre che ci vuole molto coraggio per partire ma anche per rimanere. Credo sia importante capire perché si vuole andare via ed essere preparati rispetto al posto che si sceglie di chiamare casa o provare a chiamare casa nel futuro. Bisogna scendere a patti con la mancanza di punti di riferimento nel momento in cui si va via e non è facile, tanto quanto accontentarsi, se quella è la sensazione, nel caso in cui si resti. Penso sia importante parlarsi in maniera del tutto onesta e stilare, banalmente, una lista di pro e contro che includano l’aspetto lavorativo ma anche e soprattutto quello personale ed emotivo. E poi se ne hanno voglia io sono a disposizione per una consulenza!”.
Infine uno sguardo al futuro, il suo e quello di Messina: “Al momento il mio futuro è qui nei Paesi Bassi, non vedo opportunità e non sento la necessità di tornare a Messina sebbene, come dicevo prima, ci rimanga legata e ci torni più volte all’anno. Ho visto la città cambiare moltissimo in questi 12 anni, e ultimamente devo ammettere di averla vista migliorata in molti aspetti. Certo mi auguro che il prossimo passo sia economico-lavorativo per i cittadini che hanno deciso di restare e investire. Spero possa splendere come merita di fare e mi auguro che la mentalità cambi un po’ su certi aspetti e si impari a rispettare e prendersi cura del proprio territorio soprattutto quando le istituzioni ci provano. Questa evoluzione passa anche da ogni singola persona, da ogni carta non buttata a terra, da ogni lavoratore messo in regola, da una macchina in meno in seconda fila”.