MESSINA – Sono due nomi noti agli investigatori i due napoletani arrestati ieri dalla Squadra Mobile di Messina nella caldissima giornata del 25 luglio. Gli agenti erano stati inviati a Tremonti dove si sospettava ci fosse un piromane in azione. Hanno quindi fermato per un controllo un uomo che in auto aveva diversi gioielli, in un bicchiere di carta rosso e giallo del più noto fast food del mondo. L’uomo ha raccontato di averli avuti in consegna da due ragazzi napoletani di sua conoscenza.
Sospettando la ricettazione dopo un furto, gli agenti si sono messi subito a lavoro risalendo alla vittima di una classica truffa, un’anziana residente in un complesso di Tremestieri. La donna ha raccontato di aver consegnato i gioielli ai due perché convinta da diverse telefonate di un uomo che si era presentato come il nipote avvocato, residente a Milano. Il nipote lamentava di essere finito nei guai e per uscirne chiedeva l’aiuto della nonna, invitandola a consegnare denaro o gioielli a due uomini di sua fiducia, che avrebbero bussato alla sua porta. L’ignara donna così ha fatto: quando il ventenne ed il 24enne napoletani si sono presentati, ha subito consegnato loro un bel po’ di monili.
Gli agenti li hanno però rintracciati, identificati e arrestati prima che potessero dileguarsi, con le accuse di truffa e ricettazione.
Processati per direttissima dal giudice monocratico Marino, hanno ottenuto i domiciliari su richiesta del loro difensore, l’avvocato Giovanni Mannuccia. Il giudice ha anche cassato il reato di ricettazione, sono quindi ora accusati soltanto di truffa. La malcapitata ha riottenuto i suoi ori.