MESSINA – Si chiama Giacoma Valeria Chemi e da Trieste ha deciso di lanciarsi in un viaggio al contrario per vivere il più possibile quella che, col senno di poi, è stata “un’esperienza di vita”. Dal profondo nord Italia, dal Friuli Venezia Giulia, la giovane ha deciso di trasferirsi a Torre Faro, villaggio d’origine della madre e finora vissuto soltanto in poche settimane d’estate. Stavolta per Giacoma il viaggio è stato più lungo e da maggio in poi non se n’è più andata, lavorando in uno dei locali della zona e respirando ogni giorni i profumi di quella che chiama “una terra magica”.
Giacoma ha raccontato la sua storia con grande entusiasmo, partendo dal legame con lo Stretto: “Sono molto legata a Messina, soprattutto a Torre Faro, per diversi aspetti. Oltre ai parenti, il territorio stesso, il mare, il clima, il calore: ci sono tante cose. Penso alla natura che ci circonda. E ora il lavoro. Ho iniziato quest’esperienza stagionale pensandoci a fondo. Non è stato facile, anzi inizialmente è stato difficile. Ma ho amato sempre di più questo posto per molte cose positivi, dalla creatività all’aspetto”.
“Io sono nata da genitori siciliani in Friuli, in un paesino di montagna – prosegue la giovane, raccontando le sue origini -. Mia mamma era di Torre Faro, il mio amato papà che non c’è più era di Tremestieri. Loro si sono laureati in Scienze politiche, poi si sono trasferiti a Tarvisio vincendo un concorso. Dal mare alla montagna, alla neve. Lavoravano per le Dogane, ma hanno sempre avuto quest’amore per la loro terra, proprio per la città e la Sicilia, non perdendo mai le tradizioni. Ogni estate abbiamo passato qui le vacanze e queste piccole cose hanno sempre appassionato me e i miei fratelli. Ho deciso di dare una svolta proprio per questo: volevo rivivere appieno quest’esperienza. Sono partita a maggio, sto lavorando per Casa Peloro che all’interno ci sono dei pezzi di una casa della mia famiglia. La porta d’entrata di casa di un mio prozio è diventata un tavolo, e un altro tavolo lo è diventato una finestra. Questi legami con il passato mi affascinano”.
Nata al nord da genitori messinesi, Giacoma ha deciso nei mesi scorsi di “saltare”. Com’è nato il viaggio verso la Sicilia? “A spingermi a ‘scendere’ c’è stato anche il voler ritrovate alcune compagnie di amici e amiche che hanno il mio stesso vissuto. Magari hanno parenti qui e sono vissuti in altre città. E ho conosciuto tante persone che abitano in Australia e tornano, o che abitano in altre città italiane o europee, ma che hanno deciso di ritornare perché vogliono vivere pienamente l’amore per questa terra. Mi ha commosso quest’aspetto. Questo viaggio da nord a sud è stato molto bello per me”.
Un esperimento? “Più che esperimento lo chiamerei un’esperienza di vita bella, emozionante, positiva, che mi ha dato nuovi stimoli e mi ha fatto crescere. Quest’esperienza mi ha permesso di conoscere tante persone e le loro storie. Molte somigliavano alla mia e questo mi ha reso felice. Per me è stata una sorpresa, un’esperienza nettamente superiore alle aspettative. Mi aspettavo un ambiente più lento, invece ho trovato ritmi veloci, lenti, stimoli sempre diversi. Per me è stato qualcosa di magico. Ho conosciuto anche molti turisti con legami con questa terra, con parenti nati qui in passato”.
E da qui nasce anche il confronto tra le due città, diverse ma simili: “Trieste è una città di mare ed è meravigliosa per le sue bellezze, la sua storia, il turismo, la cultura, il gran passaggio di persone. E anche Messina è così. La differenza vera è il clima, la bora è freddissima e quando c’è la bora nera bisogna chiudersi. Per molti è affascinante, a me fa un po’ di paura. Qui c’è lo Scirocco che è molto forte, anche se è caldo e non freddo. Trieste la porto nel cuore, ci sono cresciuta, ho tutti i miei migliori amici e mi mancano. Quando li sento però li invito sempre qui a Messina, perché devono scoprire questo posto meraviglioso. Ha dei posti magici, bellissimi, tanti tesori nascosti da vedere e vivere. Ad esempio: mi hanno raccontato tutta la storia della Vara e vederla con i miei occhi è stato stupendo. Vedere la girata, vedere le persone lì in attesa, gli applausi, è stato bello davvero. E anche la festa di Torre Faro quest’anno l’ho vissuta in maniera diversa”.
Ora Giacoma ha un dubbio: restare o ripartire? “Questa per me è una domanda molto difficile. Sono sempre stata curiosa, voglio esplorare e conoscere sempre cose e città nuove. Restare qui? Una scelta difficile soprattutto per questo. Ma ai messinesi dico che sono fortunati a vivere in una città così bella, affascinante e piena di posti con paesaggi e meravigliosi. A lavorare vado in bicicletta e fermarsi a sentire i profumi, osservare i colori, gli scorci, è stupendo: lo Stretto cambia sempre colore e il rumore del mare non ti fa mai pensare alle cose negative, ti passa tutto. Ai messinesi lo dico di nuovo: state in un posto meraviglioso, dovete prendervene cura, bisogna valorizzarlo e farlo conoscere a tante persone”. Qualora dovesse andare via, Giacoma sa già cosa accadrà: “Quando e se andrò via sono sicura che piangerò, perché sono legatissima a questo posto e per me è sempre bello viverci e tornarci”.