L’accusa che viene da più parti fatta alla giunta Accorinti è più o meno la stessa. La periferia messinese è da ormai moltissimo tempo abbandonata e la situazione, a più di un anno dall’insediamento della nuova giunta, sembra non essere cambiata.
I consiglieri della III circoscrizione Cosimo Oteri e Giovanni Veneziano pongono l’attenzione sulla via comunale Santo, un arteria di circolazione fondamentale poiché collega al centro molte frazioni tra le quali Bordonaro, Villaggio Aldisio, Gescal, Cumia, San Giovannello e Fondo Fucile. In particolare i consiglieri lanciano l’allarme di un possibile cedimento della strada, ormai ridotta a “colabrodo”, e al seguente disagio che colpirebbe gli abitanti di quella zona.
Senza allontanarsi troppo, il Consigliere Comunale Nino Carreri segnala la situazione della piazza di Via del Santo (parcheggio Palmara), senza illuminazione e ormai centro di numerose piccole discariche abusive oltre che “luogo dove imperversa il malaffare”. Il consigliere ritiene che la zona ormai possa essere centro per studi sociologici che interessano la “teoria della finestra rotta”, cioè quella teoria che studia il comportamento degli abitanti di una stessa zona degradata che, seguendo l’esempio di un primo individuo, che con un sasso rompe una finestra, non si preoccupano di riqualificare l’area dove essi stessi vivono ma danno inizio a una spirale di distruzione e inciviltà.
Situazioni analoghe di abbandono riguardano moltissimi altri villaggi e rioni di Messina. Anche il consigliere Claudio Cardile attacca l’amministrazione comunale: “gli ormai 15 mesi dall’inizio del mandato di questa giunta, la vegetazione incolta, che sempre più spesso spinge gli abitanti ad interventi di scerbature privati, l’assenza di operatori di Messinambiente in alcune zone della città e i pochissimi interventi a macchia di leopardo fin qui realizzati” sono solo alcuni dei punti sottolineati dal consigliere, che, con un interrogazione alla giunta comunale, chiede quali siano i prossimi provvedimenti che la stessa ha intenzione di adottare per far fronte alla situazione della periferia messinese, finora oggetto di una politica “più che fallimentare, del tutto inesistente”.