Un nuovo bando, di durata almeno triennale, per i collegamenti con i mezzi veloci sullo Stretto. E’ l’auspicio delle istituzioni siciliane e calabresi per rispondere ad un’esigenza di mobilità in crescita. Mercoledì scorso si è svolto a tal proposito un incontro al Ministero ma le parti si sono riaggiornate a quindici giorni, dunque alla fine di ottobre o all’inizio di novembre (vedi correlato). Il timore, quasi una certezza, è che non ci siano i tempi tecnici per un bando che faccia partire il servizio dal 1. gennaio, in continuità con l’attuale, in scadenza il 31 dicembre e già in regime di proroga.
Lo conferma il deputato messinese Vincenzo Garofalo, che ha scritto una lettera al vice capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maria Teresa Di Matteo, per evitare l’interruzione del servizio. Le parti si incontreranno nei prossimi giorni.
“L'impegno manifestato dal Governo nei giorni scorsi per il reperimento dei fondi necessari a garantire il collegamento rapido nello Stretto per il triennio 2014/2016 – afferma Garofalo – attraverso interventi all'interno del disegno di legge di stabilità per il 2014, rischia di essere vanificato da tempi tecnici e burocratici che non consentiranno la pubblicazione del bando di gara in tempo utile a individuare un nuovo gestore del servizio Metromare già dal primo gennaio 2014”.
Per il componente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati la soluzione potrebbe essere quella di far sì che a garantire il servizio sia Bluferries, la Società di Rete Ferroviaria italiana.
“Si tratterebbe – evidenzia Garofalo – di una soluzione temporanea che, tuttavia, consentirebbe di evitare che, anche per un solo giorno, venga fermato il collegamento rapido nello Stretto. La Corte dei Conti, infatti – avverte il deputato – boccerebbe una eventuale proroga della gestione del servizio e l'unica strada, a mio avviso, per superare l'ostacolo è di procedere all'affidamento temporaneo diretto alla compagnia di Stato, un affidamento legittimato dalla necessità di garantire il diritto alla continuità territoriale costituzionalmente garantito”.