Il presepe vivente di Milazzo tra mito, storia e società

Questa mattina ,presso il Salone degli specchi di Palazzo dei Leoni, si è tenuta la conferenza stampa con il sindaco di Milazzo Domenico Pino e l’assessore alla cultura e al turismo Dario Russo. In questa occasione è stato presentato il progetto di realizzazione di un presepe vivente all’interno della cittadella /fortezza del castello di Milazzo ,di origine probabilmente araba .Il castello oggi è considerato un monumento e patrimonio nazionale.

Il sindaco Pino ha voluto precisare che il progetto si realizzerà in dieci giornate a partire dal 20 dicembre al 6 gennaio e dunque non vuole presentarsi come semplice rappresentazione del Natale ,della sua Natività e della sua leggenda ma vuole promuovere soprattutto un ‘ iniziativa positiva ,volta a garantire lo sviluppo della città di Milazzo ,che egli crede sia una tra le città siciliane più attive culturalmente. Infatti ,per la realizzazione della”Festa del popolo” ,come viene definita ,hanno contribuito diverse associazioni che operano a Milazzo ,dando il proprio contributo, senza grandi pretese ,anche perché un progetto simile e a questa portata, sembrerebbe strano ,ma non ha richiesto investimenti di capitale ,anzi viene sottolineato il costo zero dell’iniziativa .Tuttavia non è stata sacrificata la qualità .Inoltre bisogna ribadire la componente sociale di questa organizzazione che vede la partecipazione di compagnie teatrali e delle scuole della città .

L’assessore Russo auspica che questo evento sia considerato come modello della creatività e dell’artigianato e quindi sia un spinta allo sviluppo di iniziative simili in tutto il territorio siciliano.Infine , alla conferenza sono intervenuti Andrea Mecozzi presidente della cooperativa Quetzal Chocolab ,la quale si occupa della valorizzazione culturale e dell’economia sociale partendo proprio dalla pianta del cioccolato, dalla sua coltivazione e dalla trasformazione dei chicchi in cacao. Il laboratorio della cooperativa, partendo dalla storia del cioccolato ,che rimanda alla tradizione azteca ,seguita ancora oggi a Modica , propone un’ iniziativa eco solidale .Difatti per dodici mesi questo laboratorio del cioccolato ha dato la possibilità a ragazzi del Togo di imparare a lavorare il cioccolato e il caco .Dunque oltre che essere un impegno gastronomico ,si tratta di un’ eccellenza nazionale che si presenta come chance di fare impresa in un momento di depressione economica partendo dalle risorse a disposizione e dall’arte del cioccolato . Ecco perché verranno proiettati dei documentari e verranno effettuate delle dimostrazioni . Oltre alla parte ludica ,vi sarà quella dell’ impegno solidale proposto dall’associazione “Matumaini” che significa speranza ,la cui presidentessa, Carmen Falletta attraverso questa Onlus che opera in Congo ,intende promuovere un’azione di educazione e formazione culturale oltre allo sviluppo economico secondo il principio del “Noi” e non secondo una logica di subordinazione neocolonialista. (Azzurra Papalia)