Il Pd dello Stretto si prepara alla lunga stagione elettorale iniziando a pensare alle primarie per Parlamento e amministrative. Ieri si è riunita la segreteria cittadina del partito e in primo piano oltre, ovviamente, al problema delle casse esangui di Palazzo Zanca, c’è stata la necessità di avviare la macchina organizzativa per le “primarie” in arrivo. Messina ha già dato prova di grandissima partecipazione, con una percentuale di votanti che, in proporzione, è stata la più alta in Sicilia.
L’irruzione a gamba tesa di Berlusconi che ha comportato le elezioni anticipate ha di conseguenza modificato il percorso individuato dal Pd messinese in vista delle amministrative. Le politiche infatti, sembra saranno anticipate a febbraio (la data dovrebbe essere quella del 17), e, oltre a scatenare il panico tra organizzatori, presentatori e appassionati di Sanremo che potrebbe essere posticipato, accelera il totocandidature in tutti i partiti. Se Grillo ha già deciso con le sue “parlamentarie” on line chi correrà per Camera e Senato, il fatto che si vada al voto col “porcellum” immodificato ha spinto il Pd, sull’onda lunga delle primarie di scegliere gli uomini da mettere nei listini bloccati con la stessa ricetta.
“Se davvero si voterà il 17 febbraio, allora le selezioni per i candidati di Camera e Senato dovranno essere fatte il 29 dicembre, la prima data utile-spiega il segretario cittadino del partito Peppe Grioli- Ne sapremo di più da lunedì, quando si riunirà la direzione nazionale del Pd per concordare sia le regole delle selezioni che la data. Ma è chiaro che non dobbiamo farci trovare impreparati ed avviare in tempo la macchina organizzativa, anche perché, nel caso di Messina, dopo le politiche verranno le amministrative e su quel fronte abbiamo già individuato come percorso quello delle primarie”.
Il cambio di programma riguarda quindi le date, perché se il Pd va alle primarie per il Parlamento il 29 dicembre, entro la fine di gennaio dovrà svolgersi anche la conferenza programmatica cittadina pensata per le amministrative di Comune e Provincia, in modo da organizzare le “primarie” per Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni a marzo. Proprio per questo il segretario cittadino Grioli, dato tra i papabili candidati sindaco (anche se col passare del tempo si aggiungono concorrenti, da Felice Calabrò a Ivo Blandina a Paolo Siracusano), ha avuto mandato della segreteria di aprire sin da oggi il confronto con tutti i partiti del centrosinistra disponibili a seguire un percorso comune con il Pd.
“Il confronto- continua Grioli- con gli altri partiti deve avvenire sul programma e non sui nomi, dobbiamo pensare ai contenuti programmatici come priorità assoluta perché Messina ha bisogno di progetti prima ancora che di nomi. Dobbiamo avere una visione condivisa per ricostruire la città dalle macerie in cui il centrodestra l’ha lasciata”.
Una volta definita la coalizione, il Pd intende entro gennaio definire regole e tempi per le primarie per la scelta del candidato Sindaco. Nelle more, la segreteria ha dato mandato al Responsabile Organizzazione di avviare un approfondimento su regole e modalità di svolgimento delle Primarie per offrire uno schema di lavoro alla costituenda coalizione, tenendo conto che la data non può essere fissata per via dell’incertezza relativa a quella delle elezioni politiche. Insomma la stagione elettorale, tra primarie ed elezioni, sarà a cascata non appena il governo deciderà il giorno del voto per le Politiche.
Primo step, in ogni caso, saranno appunto le primarie per Camera e Senato. Ancora non sono state decise le regole, ma in linea di massima si terranno su scala provinciale, in modo da garantire, all’interno dei Collegi che coprono un territorio più ampio, la rappresentatività delle singole province anche le più piccole, tenendo anche in considerazione il bacino elettorale ed i votanti del Pd. Sarà da vedere cosa accadrà in Sicilia, se i renziani affileranno le armi o se si cercherà un’altra strada, quella più “politica” degli accordi.
Un fatto è certo, dopo la “lezione di democrazia” delle primarie per il candidato premier, il Pd vuol dare prova di continuare sulla stessa strada, soprattutto con quel “porcellum” rimasto in piedi nonostante sia la peggiore delle leggi elettorali mai pensata in un Paese democratico (e, paradossalmente, ideata proprio dal Pd nelle regioni prima ancora che da Calderoli sul piano nazionale).
Il Pd ha, infine, deciso di aderire al cartello di forze politiche, sociali e sindacali che stanno promuovendo iniziative a difesa dei valori della Resistenza e dell’Antifascismo in vista nel corteo regionale di Forza Nuova in programma domani a Messina.
“ La risposta alla grave crisi socio-economica dei nostri territori passa per una riscoperta dei valori fondanti della nostra Carta Costituzionale per ricostruire equità e sviluppo senza offrire spazio a soggetti che puntano sulle paure dei cittadini proponendo ipotesi reazionarie fuori dal tempo e dalla storia”.
Rosaria Brancato