Lo scorso 28 giugno ha consacrato la sua scelta di vita. A 37 anni Gianfranco è diventato sacerdote. Un giovane messinese, che insieme ad altri cinque confratelli, ha concluso il percorso che lo ha portato a scegliere di essere un servitore di Dio. Una scelta che oggi appare quasi coraggiosa e controcorrente.
Perché in un mondo che corre alla velocità della luce soprattutto sui social, in un mondo in cui troppo spesso la Chiesa sembra essere distante dalle persone, ci sono giovani che hanno seguito il loro cuore. Anche e soprattutto nei momenti di difficoltà che non sono mancati. Perché dietro ognuno di loro ci sono storie, percorsi non sempre semplici, dubbi. Ma anche amicizia, forza e soprattutto fede.
Gianfranco Pistorino è uno di loro. Un ragazzo normale, che fino ad un certo punto ha condotto una vita normale: scuola, amici, università. Si era avvicinato alla sua parrocchia di origine, la S. Nicolò di Bari a Gazzi durante gli anni del liceo. Frequentava l’oratorio e faceva il ministrante. Poi è arrivato il diploma e dunque l’Università. Gianfranco ha iniziato a studiare fisica. Ma dentro di lui qualcosa ha iniziato a farsi sentire.
«Proprio negli anni degli studi universitari ho avvertito forte l’invito del Signore a convertirmi e a seguirlo più da vicino. Sono stati anni intensi e di discernimento. Studiavo, facevo gli esami. E nel weekend frequentavo i fine settimana vocazionali in seminario, di nascosto alla mia famiglia».
«Erano contrari. Io sono figlio unico, sono arrivato nella vita dei miei genitori 12 anni dopo che si sono sposati. Per una mamma all’inizio è difficile capire che suo figlio non avrà una famiglia tradizionale, dei figli, che non sarà nonna. Forse avevano paura che li abbandonassi» racconta oggi Gianfranco.
E per lui sono stati anni tutt’altro che semplici. Ha conseguito la Laurea magistrale in fisica, ma a quel punto ha capito nel suo cuore che le cose dovevano cambiare rotta.
«Dopo la laurea sono entrato in seminario e ho trascorso 7 anni di formazione belli e intensi. Ho fatto esperienza in varie parrocchie, tra cui Giardini Naxos, Pistunina, Zafferia. Ho trascorso quest’ultimo anno da diacono a Rometta Marea nella parrocchia S. Antonio di Padova e S.Maria Assunta».
«Sì e sono anche quei momenti a farti comprendere se sei pronto o no. Qualche anno fa ho perso mio padre. Ero al terzo anno di seminario e pensavo di non riuscire ad andare avanti. Poi, grazie a Dio e alle persone che mi sono state accanto, io e mia madre abbiamo superato quella situazione dolorosa».
«Oggi scegliere il sacerdozio appare come una scelta controcorrente e prima di entrare in seminario tante volte ho pensato di lasciar perdere tutto. Alla fine però ha prevalso in me una logica: non deve essere un dato sociologico o di tendenza che deve vincere, ma la voce della mia coscienza».
«Devo dire che i miei amici e colleghi di università non mi hanno mai criticato, anche se certamente qualcuno non se l’aspettava. Bene o male però hanno rispettato questa scelta e sono contenti per me».
«Questa è una domanda molto complessa. Penso che sul modo di approcciarsi all’uomo di oggi (credente o non credente che sia) certo che la Chiesa ha sempre bisogno di rinnovamento. Anzi preferisco usare il termine “aggiornamento” perché la sfida oggi è verso la famiglia e il mondo dei giovani. Se invece guardiamo al messaggio da proporre nell’evangelizzazione, non c’è nulla da rinnovare perché è sempre lo stesso: Dio Padre ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio a dimostrare quanto Egli ci ama….fino alla croce».
«Da sacerdote non ho sogni particolari. Ciò che desidero è poter servire questa Chiesa di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela al meglio delle mie potenzialità, cercando di essere sacerdote per la gente a me affidata e non di “fare” il sacerdote. Il nostro non è un mestiere ma un’offerta di noi stessi sul modello di Cristo che ha offerto se stesso per amore dell’uomo».
Dopo l’ordinazione, celebrata dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, Gianfranco ha celebrato la sua prima messa nella parrocchia di Gazzi, la sua parrocchia di origine. Un’emozione grande che lo ha riportato indietro negli anni, quando ha percepito la chiamata del Signore davanti a Gesù Eucaristia nel tabernacolo dopo una confessione.
«Renderò sempre grazie al Signore per la misericordia che ha usato verso la mia povera persona e, consapevole di essere un peccatore perdonato, desidero, per mezzo del ministero sacerdotale, riversare su tutti la misericordia di Dio attraverso la predicazione e i sacramenti» dice Gianfranco. Lo ha già fatto a Medjugorie nelle scorse settimane, per la prima volta da sacerdote, e lo farà adesso nelle due parrocchie di Alì Terme e Alì Superiore, dove ha iniziato il suo ministero da viceparroco.
Francesca Stornante