di Marco Olivieri
MESSINA – Federico Basile, sindaco di Messina, stamattina alle 10.30 c’è un incontro in prefettura sul tema caldo dell’acqua. Un tavolo tecnico da lei proposto. Sulla distribuzione delle risorse idriche lei vuole risposte da Siciliacque…
“Si tratta di un ragionamento ampio che è emerso anche durante la cabina di regia regionale. L’acqua viene distribuita in base alle varie concessioni in Sicilia. C’è l’uso irriguo e quello idropotabile. Dato che esiste una carenza d’acqua, un ragionamento va fatto, senza togliere nulla all’uso irriguo. La risorsa sta diminuendo e, di conseguenza, ci vuole un senso di responsabilità generale, non solo della mia città. Ecco perché è un tema regionale e bisogna comprendere se quest’equilibrio, nella distribuzione delle risorse, può o meno essere mutato”.
In parole povere, il tema è se si può aiutare di più chi soffre la carenza idrica, rimodulando la distribuzione, con attenzione all’acqua potabile…
“Ma certo. Questo ragionamento d’ampio respiro andava fatto nei vari tavoli in ambito regionale. E non dovevo essere io a doverlo porre. Io lo faccio per la mia comunità. Mi creda, le azioni che stiamo ponendo in essere concretamente sono tangibili. Poi è chiaro che il disagio esiste. Su questo non ci sono dubbi”.
Secondo lei, in relazione alla creazione di Siciliacque, società mista partecipata al 75% da Idrosicilia, controllata da Italgas spa, e al 25% dalla Regione siciliana, c’è alla base un errore politico?
“La gestione idrica cammina sulle concessioni regionali e, in questa fase d’emergenza, rivedere le quote può servire. Non sto rivendicando chissà quali diritti ma cerco di venire incontro alle esigenze di Messina in una fase così difficile. Non mi aspetto dall’incontro di oggi nulla di stravolgente. Si tratta però dell’avvio di un percorso che sta facendo un sindaco, pensando alla propria comunità. Ma che poteva essere fatto anche da qualcun altro (il riferimento è a una cabina di regia regionale più incisiva, n.d.r.), senza critiche o polemiche. Siamo presi da tante cose”.
La critica principale, come conferma una nota del coordinamento provinciale del Pd, è che sul fronte dell’acqua ci siano stati dei ritardi nella programmazione da parte dell’amministrazione. Sui pozzi e su altro si va a rilento…
“Faccio riferimento al Consiglio comunale staordinario del 2 luglio. Lì tutte le situazioni sono state sviscerate e addirittura io stesso ho chiesto al Partito democratico di ritirare la mozione perché i contenuti erano legati all’azione che avevamo programmato e stiamo portando avanti. Non so da chi sia composto il coordinamento provinciale del Pd ma io, ogni giorno, sono in contatto con i consiglieri comunali del partito e non mi pare che ci siano state prese di posizione dirette (tra i 7 membri del coordinamento vi fa parte la consigliera Antonella Russo, n.d.r). Abbiamo fatto e stiamo facendo cose che probabilmente nessun’altra città siciliana sta facendo. Il tutto in una situazione che ci vede attenti a mitigare il disagio idrico”.
Per le aperture dei pozzi ci sono novità?
“Abbiamo attivato la scorsa settimana il pozzo Marullo. E stiamo lavorando per aprirne altri ma non è la panacea. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti: sono le azioni congiunte a essere risolutive, con i vari tipi d’intervento”.
I lavori per la sostituzione della tubazione Amam nei quartieri Lombardo e Americano, contro le perdite d’acqua, stanno procedendo?
“Assolutamente sì (la previsione è di un anno e mezzo per la fine, con interventi strutturali da Gazzi all’Annunziata, n.dr.). In tutti gli aspetti, come l’impegno per aprire i pozzi di Briga (erano già attesi a giugno, n.d.r.), i tempi non sono legati certo alla mancanza d’operosità o di volontà”.
I cittadini sollevano molti problemi. Ad esempio, in tanti scrivono: “Non riusciamo a contattare l’Amam”. E spesso la risoluzione del disagio avviene con ritardo. È stato verificato quante chiamate avete ricevuto in questo periodo con l’attivazione del Coc, Centro operativo comunale, al numero 090-22866?
“Ogni settimana faremo un report sulla richiesta di autobotti. Le difficoltà a dare risposte nelle scorse settimane? Può capitare quando chiamano trenta persone tutte in una volta, per fare un esempio. I mezzi a disposizione sono questi, limitati, ma stiamo cercando di soddisfare le esigenze di tutti. Le chiamate? Negli ultimi giorni siamo nell’ordine di 80-100 chiamate. 100 chiamate al giorno in una città di 220mila abitanti. Nei momenti di distacco idrico, nei primi casi, avevamo avuto un picco di 250-300 chiamate. E in quel caso non c’era l’acqua. Ora ne riceviamo 80-100 ma relative a zone che vivono il problema della pressione. Stiamo agendo in maniera specifica in quelle zone. Non dico che tutto sia bellissimo. Quando non c’è l’acqua, non si può dire che tutto vada benissimo. Ma stiamo facendo il possibile. Ad esempio, abbiamo deciso di riutilizzare l’acqua della fontana di Paradiso. E i lavori sono stati completati”.
Il milione di euro, per fronteggiare la crisi idrica, a che cosa sarà destinato in particolare?
“Abbiamo messo da parte un milione, sì. La Regione non ha finanziato i nostri progetti da 40 milioni. Me ne ha finanziato uno da 390mila euro, per Montesanto 1 e 2, che peraltro farà Siciliacque. Abbiamo pure presentato un altro piano da due milioni e quattro (“7 progetti immediatamente realizzabili per un importo totale di € 2.434.173″, n.d.r.). Un piano con interventi realizzabili in 30-60 giorni. In attesa della Regione, non ci fermiamo. Abbiamo messo da parte un milione pronto e disponibile”.
C’è già qualche idea nell’uso?
“Siciliacque ci può vendere l’acqua? La paghiamo e la compriamo. Questa è una scelta, così come se ne possono fare tante altre al servizio della comunità”.
Ieri lei ha incassato un risultato positivo: unico primo cittadino siciliano che ottiene una crescita nel gradimento nella classifica dei sindaci del Sole 24 Ore, dal 45,5 al 52%…
“Premetto che non amo le classifiche né quando vanno bene, né quando vanno male. In ogni caso, in base a questo risultato, significa che si percepisce un’azione amministrativa positiva, in continuità con la precedente amministrazione. I risultati sono frutto di un progetto politico che è partito nel 2018 e che sta andando avanti grazie a una squadra. Lo sforzo è quello di ottenere dei beneifici per la comunità. Spero che, in quest’ultimo anno, si siano visti i miglioramenti. Faccio un esempio su tutti”.
Quale?
“La riduzione della Tari. Se oggi il Consiglio comunale approverà la misura, e non vedo motivi perché non lo faccia, la tassa sui rifiuti verrà diminuita a tutti. E non per un vezzo o perché abbiamo cambiato i numeri. Ma perché abbiamo messo in campo delle azioni che hanno aumentato la differenziata, in modo da ridurre i costi in discarica, nonostante il conferimento all’estero per una mancanza da parte della Regione. E c’è una stata un’azione incisiva sul piano del recupero dell’evasione. Possiamo dire che, in cinque-sei anni, abbiamo fatto un piccolo miracolo. Attraverso alcuni grafici, si può vedere che un’abitazione media di 90 metri quadri, con tre persone, vedrà una riduzione della tariffa di circa il 30 per cento, in una città che ha la raccolta differenziata al 58 per cento. E che non ha sofferto la chiusura della discarica in Sicilia grazie a una scelta lungimirante. Una città che ha un livello di pulizia adeguato. Migliorabile, non c’è dubbio, ma dipende pure da noi cittadini”.
In questo periodo si è discusso del commissariamento perché il Comune non ha approvato entro il 30 aprile il rendiconto di gestione 2023. Da parte sua, il Gruppo di Iniziativa e Resistenza civica
RispettoMessina sottolinea: “Arriva un un commissario anche alla Città metropolitana. Il sindaco Basile ha fatto il bis…“.
“Il commissario si è insediato alla Città metropolitana ma sono atti amministrativi ordinari in scadenze di bilancio. Da persona che ha fatto il revisore dei conti, ricordo che, dal 2013, è avvenuta sempre la proroga. Quest’anno la Regione ha deciso di non prorogare ed è rimasta la data del 30 aprile. La richiesta di proroga era dell’Anci, Associazionale nazionale dei Comuni italiani. In una vita precedente facevo il commercialista: la data del 30 aprile è quella di scadenza del bilancio d’esercizio delle società. E riguarda pure gli enti locali ma, a differenza delle società, negli enti locali c’è un mondo…”.
In che senso?
“Per legge, il testo unico sugli enti locali (Tuel) prevede che il collegio si prenda venti giorni per il parere sul bilancio. Di conseguenza, per essere approvato dal Consiglio comunale entro il 30 aprile, io lo devo fornire nei tempi utili alla Commissione. Sia quest’ultima, sia il Consiglio hanno rispettivamente 20 giorni per esaminare il bilancio. Questo significa che, per poterlo consegnare 40 giorni prima, lo dovrei trasmettere a metà marzo. Per poterlo portare nello stesso Consiglio, devo però avere il parere del collegio dei revisori, che ha sempre 20 giorni a disposizione. E significa che, in Giunta, il bilancio deve arrivare a metà febbraio. Abbiamo studiato il percorso con l’onorevole De Luca. Ricordo che il bilancio ha bisogno pure delle operazioni di accertamento straordinario, la cui delibera precede il bilancio stesso. Io sto raccontando questo non per giustificare i ritardi. Al contrario, per fare capire che la scadenza del 30 aprile viene rispettata solo da pochissimi Comuni e di piccole dimensioni. E ogni anno c’era la proroga. Lo ribadisco: la città non è commissariata. Va ricordato pure che stiamo lavorando intensamente perché questo è il primo anno del Piano di riequilibrio“.
Con il centrodestra prevede un conflitto permanente?
“Per il bene della città, si trova sempre la quadra e così è stato. Solo due o tre delibere in Consiglio, in questi anni, per spallate politiche, sono state avversate ma fa parte della normalità. Sfido qualsiasi amministrazione a non avere queste dinamiche. Anche sui bilanci di previsione si è sempre trovata una soluzione. Lo ripeto: per la prima volta c’è un Piano d’equilibrio da rispettare. In agosto sarà un anno dal via libera della Corte dei Conti e abbiamo messo da parte 42 milioni. Ma i servizi per la città non sono diminuiti: dalla scerbatura alla cura del verde”.
Due nodi critici, secondo i lettori, sono lo spazzamento e le periferie, trascurate…
“Sulle periferie c’è un ragionamento legato alla programmazione generale e l’aggiornerò presto. Sullo spazzamento, il tema è sempre quello del personale a disposizione”.
Ma Messina Servizi ha fatto nuove assunzioni e si parlava anche di rafforzamento per la pulizia delle strade...
“Si tratta di una società impegnatissima nella raccolta differenziata. Abbiamo 47 villaggi. Nel nuovo Pef (Piano economico-finanziario, n.d.r.), nonostante la diminuizione della tariffa, ci sono le risorse per fare nuove azioni sullo spazzamento. Le nuove assunzioni sono avvenute per la cura del verde e la scerbatura. Un servizio che prima era tutto in appalto. Abbiamo aumentato il contratto di servizio su questo. Noi siamo sul pezzo ma quest’anno il Comune ha un bilancio stringatissimo. Tuttavia, ripeto, non c’è stato un abbassamento del livello dei servizi, se non situazioni marginali da affrontare. E questo il centrodestra e il centrosinistra, presenti in Consiglio, lo sanno. Io vado avanti, senza perdere di vista gli obiettivi”.