Quattro ore di sciopero per i lavoratori Atm che invocano solo rispetto e dignità

Per il diitto allo stipendio, che significa lavorare e ricevere alla fine del mese il compenso per il lavoro svolto, senza dover ogni volta lottare, umiliarsi, ridursi quasi a chiedere l’elemosina. Per un’azienda che resti pubblica ma con un futuro diverso. Per la legalità e la trasparenza che troppe volte sono mancate portando allo sfascio che oggi è sotto gli occhi di tutti. Per una città che ha diritto ad un servizio dignitoso. Sono questi i motivi che oggi hanno portato a scioperare i lavoratori dell’Atm. Quattro di stop, dalle 9 alle 13, proclamate da Orsa, Ugl, Cub e Faisa Cisal che dopo settimane di allarmi e appelli hanno deciso di passare alle maniere forti. E’ il primo sciopero Atm dell’era Accorinti. Segno che, nonostante le buone intenzioni e il lavoro di smantellamento iniziato all’interno, c’è ancora molto da fare. Una delegazione di dipendenti si è data appuntamento intorno alle 10 a Palazzo Zanca per far ricordare al Sindaco e all’amministrazione che loro ci sono e che non vogliono essere più considerati l’ultima ruota del carro, come troppe volte è accaduto.

Alla base ci sono sempre i cronici ritardi nel pagamento degli stipendi. Solo pochi giorni fa i dipendenti hanno ricevuto lo stipendio di settembre e naturalmente non sanno se prima di Natale potranno avere nel portafogli i soldi per fare un regalo ai propri figli o poter organizzare un pranzo per le feste. In ballo c’è il consueto dodicesimo comunale di dicembre che servirà per pagare lo stipendio di ottobre ma visti i normali tempi tecnici il pagamento slitterà con molta probabilità dopo natale. Per l’Atm ci sarebbe anche in arrivo una tranche dei contributi regionali che l’assessore Cacciola è finalmente riuscito a sbloccare con l’aiuto dell’assessore Bartolotta, ma anche di queste risorse non si sa se e quando arriveranno. Pochi giorni fa l’amministrazione ha annunciato la disponibilità di circa 20 milioni di euro, si tratta di un’anticipazione sui finanziamenti ministeriali, per pagare entro le feste gli stipendi dei comunali, dei lavoratori di Messinambiente, servizi sociali e Atm. Le rassicurazioni però non bastano più ai dipendenti dell’azienda trasporti ormai tristemente abituati ad essere “gli ultimi della classe”. Orsa, Ugl, Cub, Faisa hanno fatto presenti anche al Prefetto Trotta le forti preoccupazioni su quelle che sono le priorità che il Comune sembra dare ogni volta ad altri lavoratori con le finanze a disposizione. Il rischio è di trovarsi davvero davanti ad una guerra fra poveri.

Dalle 9 alle 13 si fermano dunque i lavoratori Atm, inevitabili saranno le ripercussioni sul servizio di trasporto.

Francesca Stornante