Dover 12 milioni 076mila passeggeri, Paloukia-isola di Salamina (Grecia) 11 milioni 430mila, Perama (Grecia) 11 milioni 430mila, Helsinki 10 milioni 637mila, Calais 9 milioni 345mila, Stockholm 9 milioni 108mila, Tallinn 8 milioni 417mila, Messina 8 milioni 126mila, Napoli 7 milioni 964mila, Pireo (Grecia) 7 milioni 924mila.
Secondo la rilevazione Eurostat pubblicata recentemente, il porto di Messina è il primo porto italiano che appare nella top ten dei porti europei per movimentazione passeggeri nell’anno 2012. All’ottavo posto, seguito da Napoli, il porto peloritano ha quindi conquistato un importantissimo primato, rappresentando così il Bel Paese negli studi statistici dell’Unione Europea, visto che negli altri settori di movimentazione marittima nessun porto italiano è riuscito ad entrare nelle prime dieci posizioni.
“Il riconoscimento europeo – si legge in una nota dell’Autorità Portuale – non fa che confermare la forte peculiarità del porto di Messina ed evidenziare come, nei fatti, il sistema gestito dall’Autorità Portuale di Messina e Milazzo, chiamata a coordinare i servizi per 8.126.000 passeggeri, rappresenti uno snodo di assoluta rilevanza internazionale. Passaggio obbligato per il trasporto logistico combinato mare-terra-ferrovia, il porto di Messina è inoltre cuore pulsante dell’Area dello Stretto dove due comunità metropolitane, Messina e Reggio Calabria, e le aree provinciali retrostanti da anni hanno sviluppato una sempre più intensa attività di conurbazione, soprattutto in termini di servizi. Il diritto dei cittadini ad una mobilità efficiente deve essere in ogni modo assicurato con impegno e attenzione costanti e con una radicata presenza sul territorio che possa garantire processi gestionali sempre più attuali”.
Dati elevati anche per ciò che concerne l’attraversamento dello Stretto da parte di centinaia di migliaia di mezzi gommati (752.946 nel 2012 e 789.324 nel 2013). “Una situazione – prosegue la nota – deve essere affrontata con adeguate opere infrastrutturali e nuovi servizi telematici che possano consentire una dovuta modernizzazione della gestione dei flussi, una sempre più efficace fluidificazione del traffico pesante e un minore impatto possibile sulla viabilità cittadina. Per la gestione di questi processi innovativi fortemente collegati alla portualità e alla movimentazione marittima non si può prescindere dall’azione costante di un’Autorità Portuale strettamente collegata al territorio che agisca da cabina di regia con Enti e Istituzioni locali e nazionali”.
Il riferimento è alla paventata possibilità della soppressione delle gran parte delle Autorità Portuali italiane, quella di Messina e Milazzo compresa. “Il primato dell’Autorità Portuale di Messina e Milazzo – conclude l’ente di via Vittorio Emanuele – non deve pertanto essere in nessun modo disconosciuto né tantomeno sminuito, soprattutto in un momento storico di particolare delicatezza che vede, da un lato, forti iniziative congiunte da parte di molte Istituzioni locali per la realizzazione dell’Area metropolitana dello Stretto, e dall’altro un periodo estremamente critico per la portualità italiana, in cui si sente parlare di probabili riforme e ipotizzati accorpamenti che, se confermati, rischierebbero di mortificare alcuni contesti territoriali, come quello messinese, di particolare tipicità e con connotazioni socio-economiche del tutto rilevanti e peculiari”.