Società

De Luca a Venezia: “30 euro per una pasta al pomodoro. E dicono Taormina sia cara…”

L’ultima tendenza acchiappa-like dell’estate non poteva lasciare indifferente Cateno De Luca, che sui social è una vera e propria macchina da guerra. Quando al termine di una cena a Venezia gli hanno presentato un conto con indicato una pasta al pomodoro da 30 euro, al sindaco di Taormina non pareva vero di poter postare la foto del proprio scontrino. “Min…a! – ha commentato De Luca – Tutto era buonissimo… tranne il conto. Eravamo in quattro… di cui uno per risparmiare ha preso spaghetti al pomodoro ma non credeva che costassero 30 euro! E poi dicono che Taormina è cara”. In quattro, De Luca e gli altri commensali hanno pagato complessivamente 309 euro. Tre primi (due “risi e bisi” da 48 euro ciascuno e la “famosa” pasta al pomodoro) e per secondo un “rombo yakatori alla mugnaia” (50 euro). Tra gli altri prezzi: 5 euro per una bottiglia d’acqua, 24 euro per due liquori e 40 euro per tre dessert. Dopo il post, via alla solita altalena di commenti. “Suppongo abbiate letto il menu prima di pranzare… È una questione di scelte, perché poi indignarsi se il prezzo è caro?”, scrive un utente riassumendo il pensiero di molti. Ma c’è anche chi ci scherza su (“Pasta al pomodoro 30 euro? Era pomodoro o pomo d’oro?”) e chi se la prende con i ristoratori: “Poi si domandano perché chiudono, ma la gente è normale che non riesce a mangiare in questi locali così costosi. Quando lo capiscono è troppo tardi…”.

Lo scontrino postato da De Luca