MESSINA – “Restiamo basiti di fronte alle accuse pronunciate dalla consigliera Rosaria Di Ciuccio. Nel lasciare il movimento Sud chiama Nord, arriva ad accusare Cateno De Luca di leaderismo dittatoriale. Dimentica la consigliera che è proprio grazie alle riconosciute doti di leader che Cateno De Luca è riuscito ad imporsi addirittura senza nessun consigliere eletto e a governare la città di Messina riuscendo a salvarla dal declino economico e sociale. È grazie sempre allo stesso leaderismo dittatoriale che Cateno ha spinto l’elezione del sindaco Basile portandolo a vincere al primo turno”. Lo afferma il coordinatore cittadino di Sud chiama Nord Nino Carreri.
E ancora: “Probabilmente è stato sempre questo aspetto leaderistico che ha convinto la cara consigliera a candidarsi per sostenere Cateno De Luca e Federico Basile in questa seconda battaglia vincente, arrivando ad occupare, lei stessa, il seggio a palazzo Zanca e successivamente a votare per il progetto di De Luca presidente. A proposito delle velate accuse di mancanza di libertà (imposizione e controllo) ricordiamo che la stessa consigliera, recentemente nominata all’interno della segreteria comunale di Sud chiama Nord, ha sistematicamente evitato la partecipazione a tutte le riunioni scegliendo liberamente di non partecipare ai lavori. Stessa libera scelta l’ha adottata allorquando ha preferito abbandonare l’aula consiliare durante i lavori per la votazione della delibera di decadenza del consigliere Maurizio Croce. Se oggi Sud chiama Nord ha deciso di evolversi nel segno della Libertà, tutto ciò non è casuale. Liberi di stare, liberi di andare e liberi di essere accompagnati alla porta”.
La coordinatrice provinciale di Sud chiama Nord, Melangela Scolaro, risponde invece a Cristina Cannistrà, coordinatrice provinciale del Movimento Cinquestelle. Quest’ultima ha dichiarato: “Più che una ‘chiamata alle armi’, quella di Cateno De Luca sembra un’indebita intromissione nella vita amministrativa del Comune di Messina. Oggi rivendica il suo ruolo di padre padrone e cerca di dettare tempi e modi all’amministrazione comunale, visto che, a suo dire, non si sta impegnando abbastanza per Sud chiama Nord. Tutto ciò non riguarda certo la vita dell’Ente e l’interesse dei messinesi. Ma serve solo e soltanto all’ex sindaco di Messina che, evidentemente, non accetta che il suo progetto politico si stia rovinando”.
Ed ecco la replica della coordinatrice: “Né Cannistrà, né i suoi compagni di viaggio, sono stati rieletti dopo che hanno trascorso quattro anni in Consiglio comunale a fare opposizione fine a sé stessa. I Cinquestelle erano quelli del dissesto a tutti i costi ed erano quelli che hanno lottato per non creare la Messina Social City e per non consentire il potenziamento di tutte le partecipate municipali, con le migliaia di assunzioni e stabilizzazioni avviate dal sindaco De Luca e completate dal sindaco Basile”.
Continua Scolaro: “Evidentemente sono stati ben giudicati dalla comunità cittadina. Il risultato è che oggi il M5S a Messina può soltanto osservare e criticare ciò che avviene negli altri partiti. Ricordiamo che Cateno De Luca ha già dimostrato quanto sia vicino ai problemi e ai desideri della gente, in occasione anche delle elezioni della presidenza della Regione. Questo perché, a differenza dei 5 Stelle, il nostro è un movimento di territorio che non ha bisogno del salvatore della patria che viene da Roma per recuperare i voti in Sicilia. I nostri sono i voti liberi dei siciliani e delle siciliane: voti che premiano il buon governo e che caratterizzano la nostra forza politica come autonomista e federalista. Risultato che confermeremo anche alle prossime elezioni europee senza la necessità che venga il Conte romano a venderci chiacchiere”.