MESSINA – Si moblitano i comandanti della polizia locale di tutta Italia in difesa del loro collega di Taormina. “Modificare il profilo professionale del comandante di Taormina, Daniele Lo Presti, è illegittimo e lesivo dei suoi interessi e della sua figura professionale. Invitiamo a ritirare l’atto”, si legge in un documento. Il tutto si aggiunge alla polemica per la soppressione della polizia locale da parte del sindaco Cateno De Luca. Ma cosa pensa del caso “De Luca contro Lo Presti”, per semplificare, l’ex comandante della polizia municipale di Messina Stefano Blasco, che non figura comunque tra i fimatari? Blasco si augura che prevalga il dialogo: “De Luca e Lo Presti interrompano i personalismi per il bene di Taormina e della colletttività”. Ma qualcosa, sulla soppressione del Corpo, tiene a dirla.
Osserva l’ex comandante di Messina, ora a Siracusa: “Dal punto di vista giuridico, penso che non vi fosse nessun presupposto di legittimità per l’adozione dell’atto, stante che il Corpo viene istituito dal Consiglio comunale ed è peraltro un organo previsto dallo Statuto, la cui modifica è anche essa di competenza consiliare. Poi il Corpo non era sceso al di sotto dei 7 componenti. Per cui non trovo motivazioni plausibili. Lo stesso dicasi delle tutele che il contratto nazionale e la legge quadro assicurano agli impiegati comunali, il cui profilo acquisito per concorso non può essere mai cambiato se non per motivi di salute o per volontà dei medesimi. Non mi esprimo sulle possibili ricadute in tema di tutela delle prerogative del pubblico ufficiale e delle attività da esso svolte, che non dovrebbero essere mai impedite o coartate né con i fatti, né con atti più o meno legittimi. Ma quella è materia che appositi organi sono deputati a vagliare”.
Aggiunge Blasco: “Ho avuto l’onore e il piacere di conoscere sia l’onorevole De Luca, sia il comandante Lo Presti. Penso che si tratti di persone di spiccata intelligenza e personalità. Dispiace che il rapporto professionale sia stato fagocitato dai personalismi. Confido nel buon senso del sindaco, che è una persona che, come pochi, ha la grande capacità di mettere un punto e ricominciare. Le ostilità non servono assolutamente a nessuno, men che meno alla collettività, che ha bisogno della polizia municipale e di un comandante e un sindaco che lavorino bene insieme”.
E che ne pensa della mobilitazione per Lo Presti? “L’intervento nazionale è solo agli inizi, in quanto la questione pone in ballo sopravvivenza e autonomia operativa della Polizia municipale. E se essa debba essere considerata un organo istituzionale, ogniqualvolta si debbano affrontare questioni delicate della vita cittadina, o se si tratta di una mera propaggine accessoria della politica locale”.