MESSINA – Capita anche in politica. Ci sono quelle figure che assomigliano alla “sora Camilla. Tutti la vogliono e nessuno la piglia”. Di sicuro, in questi anni, il successo di Cateno De Luca e di Sud chiama Nord in Sicilia ha attirato l’attenzione dei due schieramenti di centrodestra e centrosinistra. In particolare, i primi avrebbero voluto in più occasioni, probabilmente, assorbire il fenomeno De Luca e quest’ultimo non si è fatto “catturare”. Un caso a parte la candidatura di Dafne Musolino, voluta da De Luca, per Forza Italia.
Da destra a sinistra. Più difficile per il centrosinistra pensare oggi a un’alleanza con ScN alle regionali. Di conseguenza, qualcosa è cambiato in questi mesi. Consapevole che deve spezzare l’isolamento, perché Pd e Cinquestelle non lo sosterranno mai alle regionali, il leader ha deciso di flirtare con il centrodestra che non c’è.
Ieri l’annuncio, durante la conferenza stampa/comizio a Palazzo Zanca. Annuncio che tanto ha allarmato Ismaele La Vardera: “Sono disponibile a fare il numero due, rinunciando a fare il sindaco di Sicilia, con un centrodestra rinnovato. Ma mai con Musumeci, Schifani e la vecchia politica. Il centrosinistra, invece, ha scelto il suicidio assistito e non mi vuole. Noi di Sud chiama Nord stiamo attraversando il deserto ma non lo faremo a vita. Non siamo una forza che campa nello stare all’opposizione. Noi vogliamo incidere e ci alleeremo con ci starà. Ma mai con i nemici della Sicilia e con i cateteri della politica”.
In sostanza, De Luca si tiene aperte tutte le strade. Mira a dividere il centrodestra, dialogando con chi è stanco della vecchia guardia, e al centrosinistra lancia segnali d’addio se le attenzioni continueranno a non essere corrisposte. “Ma se smetterete con il suicidio assistito io ci sarò”, aggiunge. Sempre il capo politico precisa: “Toccherà all’assemblea degli iscritti, entro fine dicembre 2025, decidere le alleanze”.
Nel frattempo, ieri nel Salone delle Bandiere, non sono passate inosservate le parole del deputato Francesco Gallo: “La direzione è quella di un sistema bipolare e sono importanti le intese nei territori. Io ho intenzione di portare avanti le istanze del mio territorio. E, per farlo, esiste la necessità di un dialogo con le forze della maggioranza per far assumere impegni a favore della città di Messina. Se il Cipess darà il via libera sul ponte, ma qualche problema c’è, bisognerà capire il come e quando. E sarà inutile dividersi sul sì e il no. Dopo due anni di legislatura, bisogna recuperare e andare in vantaggio. Sono da 40 anni in politica e sono un realista. Il secondo tempo si farà dialogando con la maggioranza”.
In sostanza, qualcosa è cambiato nel rapporto con il centrodestra. “Oggi abbiamo tracciato una linea, inizia una fase nuova, importante e molto stimolante. Abbiamo ricevuto pieno mandato da Cateno De Luca nel costruire le giuste alleanze in vista delle prossime elezioni”, hanno affermato Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord, e lo stesso Gallo. Il succo è questo: “Non possiamo continuare a essere isolati. Mai con questo centrodestra a livello regionale ma non possiamo aspettare a vita il centrosinistra”.
Un’alleanza possibile sul piano dei contenuti e non ideologica, con un indispensabile ricambio generazionale: questo promettono gli esponenti di ScN. Ma il nucleo di fondo rimane inevitabilmente ambiguo in una politica che rende le alleanze porte girevoli in vista di un obiettivo: quello di sfuggire alla marginalità in Sicilia. Il rischio c’è e De Luca non vuole farsi cucinare a fuoco lento dai suoi avversari. Nel frattempo, tratta su più tavoli e cerca di non rimanere con il classico cerino in mano. Così resuscita l’antica “politica dei due forni” e cerca di immaginare un futuro ancora da protagonista.