In apertura diretta il sindaco ringrazia i consiglieri del centro destra e del gruppo misto che hanno chiesto la convocazione di una seduta straordinaria. Si dice amareggiato perché il consiglio comunale di martedì scorso si è tenuto allo stesso orario (le 18.30) in cui tutti sanno che lui è in diretta facebook. Ha ringraziato il commerciante Matteo Campanella per il video che mi ha dedicato perché sarà identificato. “Ho dato mandato di denunciare chiunque mi minacci o attacchi a me. Ora ho 3 settimane per preparare le mie dimissioni. Non vi nascondo che ho pianto nel leggere quei commenti, quelle accuse”.
Ha quindi letto due post. Il primo è quello dell’ex deputato regionale Pd Franco De Domenico che ha equiparato il sindaco al giocatore scarso che abbandona il campo portandosi via la palla. “Caro De Domenico, ti aspetto se ti candidi contro di me”. Il secondo post è quello del sindacalista della Uil Michele Barresi. Ha infine letto una nota da parte di un giornalista che racconta la famosa storia dello scorpione e del maestro zen che lo aiuta. Una storia sulla natura dello scorpione che non ha gratitudine e che avvelena anche chi lo aiuta.
“Messina non vuole più asini volanti al comando delle Asp- dichiara De Luca– Non ha bisogno di depistatori. Comprendo che De Domenico sarà il mio avversario futuro per il Pd e Ferdinando Croce per il centro destra. Ma a Croce non consento di fare il depistatore. Domenica ci ha depistato sull’apertura dei barbieri e parrucchieri. Oggi si dice fiducioso sulla gestione dei rifiuti da parte del Comune. Peccato che Messina servizi ha avuto ieri l’elenco dei soggetti in isolamento A1, mentre ancora aspettiamo dall’Asp quelli della categoria A”
Ha quindi annunciato il secondo esposto nei confronti di La Paglia in seguito al comunicato di dicembre nel quale il dg dell’Asp faceva riferimento ad un non precisato appalto. E’ poi passato al tema delle dimissioni. “Nei prossimi 20 giorni non rilascio interviste. Parlerò solo attraverso le dirette facebook e solo dalla mia pagina. Questa è una battaglia contro la malasanità messinese e siciliana. Questa è una battaglia contro i muri di gomma“. Il sindaco poi mostra una mail destinata alle segnalazioni ed alle proteste dei cittadini per disservizi e disagi che i messinesi subiscono sul fronte lotta al covid.
De Luca spiega poi che aveva chiesto ulteriori sacrifici ai messinesi perchè c’è il problema dei posti letto e di una sanità inadeguata. Manca il personale, le strutture adeguate, la dotazione informatica. Insomma l’Asp non è in grado di dare risposte all’altezza dell’emergenza. Al presidente Musumeci il sindaco ha chiesto di trasmettere la relazione del Cts Sicilia nella quale veniva consigliata la zona rossa in tutta l’isola. “Inviala perchè se non lo fai verrò a cercarti senza se e senza ma. Fosse anche l’ultima cosa che farò da vivo”.
Ha quindi letto la lettera di dimissioni indirizzata al presidente del consiglio comunale. La lettera fa riferimento all’inefficienza della sanità regionale, dell’Asp. “Mi sono speso in prima persona sin dall’inizio della pandemia a sostegno della comunità. Non sono mancate misure economiche per i cittadini. Nessuno a Messina è rimasto privo di aiuti. Tutti ci siamo trovati in un mare sconosciuto e difficile da affrontare. Mai avrei pensato che l’Asp ad ottobre si sarebbe dimostrata ancora non in grado di affrontare la pandemia”. De Luca nella lettera ripercorre la cronologia degli ultimi 4 mesi con i vari tavoli tecnici dal 23 ottobre 2020 in poi. Spiega poi che il non poter agire concretamente per salvare Messina lo ha spinto a presentare le dimissioni. “Spero che dopo che l’avrò protocollata si accendano i riflettori su Messina. Da domani scatta il conto alla rovescia. Da domani passeranno 20 giorni, come prevede la legge. Tra 20 giorni non sarò più sindaco e sappiate che questo atto non è soggetto a revoca. Non dobbiamo più subire le angherie di Musumeci e Razza. Voglio vedere se anche di fronte alle mie dimissioni continuano a tenere qui La Paglia”
“Da domani sarebbe entrata in vigore l’ordinanza ma l’ho revocata e ho deciso di rifarla. Aspetto i provvedimenti nazionali e poi aspetterò Musumeci e sabato la rifaccio per la CHIUSURA TOTALE. Io chiuderò il mio mandato prendendomi la responsabilità d’interrompere questa catena di contagi. Io non ho paura e farò l’ordinanza e farò di tutto per farla rispettare. Lego il mio destino al risultato del provvedimento. Se la mia ordinanza fallirà io tolgo il disturbo“.