di Carmelo Caspanello
TAORMINA – Il circolo del Partito democratico di Taormina analizza con toni perentori il risultato delle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo nella città turistica, puntando l’indice verso l’Amministrazione comunale in carica, eletta poco più di un anno fa e guidata dal sindaco Cateno De Luca. Il Pd sostiene che, nonostante il plebiscito di un anno fa, quell’era politica si sarebbe già chiusa. “All’esito del voto – esordisce il Circolo – bisogna chiaramente prendere atto che l’Amministrazione in carica è minoranza. Se ieri si fosse votato per le comunali, con la stessa affluenza del 2023 avremmo sancito che in un solo anno di fatto avrebbe perso oltre 1.700 voti. Il ridimensionamento – secondo il Pd – si estende anche a Messina, alla provincia e alla regione, dove il risultato è stato del 7,5%, ben lontano da ogni possibilità di condurre una coalizione alternativa al centrodestra al governo. La luna di miele con la città è finita – chiosano i dem -. Il papa straniero i miracoli non li fa”, sbottano mettendo in dubbio l’efficacia delle azioni dell’amministrazione De Luca.
Il Pd di Taormina vede un’opportunità nel risultato delle elezioni recenti. “Il dato è che la coalizione allargata del centrosinistra (Pd, M5S, Avs, Azione, Sue) a Taormina ha ottenuto il 30% dei consensi, quindi si candida a pieno titolo per esprimere la sua proposta di governo per la città. La nostra – spiegano i dem – è una proposta che andrà di pari passo con la voglia di rinnovamento, nelle persone, nei temi e nei metodi, che è emersa dalle amministrative del 2023 e dalle europee di ieri”.
Il circolo Pd conclude con un invito all’unità e al cambiamento: “Proposta aperta a tutti i migliori che vorranno spendersi, oltre il perimetro politico del centrosinistra. Anche nel massimo rispetto dell’attuale composizione della minoranza consiliare, che però è chiamata a prendere posizione e rispondere alla relazione annuale, non per difendere il passato, ma per amore di verità e per chiudere una volta per tutte con la novella del cavaliere straniero che viene in soccorso della bella Taormina, abusata dalla vecchia politica, ma non per salvarla, piuttosto per sottometterla, perché nella fretta di far entrare i nuovi padroni dalla porta principale – conclude il Pd – pare essere diventati stranieri in casa propria”.