MESSINA – E venne il giorno del “patto degli spaghetti”. Cateno De Luca incorona al ristorante Carla Grillo, come da noi annunciato, nuova presidente di Atm. Scaduto il bando il 4 novembre, la nomina del sindaco Federico Basile sarà una formalità. Metti una sera a cena il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, con Giuseppe Campagna, da presidente di Atm a direttore generale della Città metropolitana di Messina, e l’avvocata Grillo, componente del Consiglio d’amministrazione dell’Azienda trasporti che si è appena dimesso, e il dado è tratto, con tanto di foto sulla pagina Facebook. Ovvero, il massimo organo “istituzionale” per il capo politico.
Scrive De Luca: “Da meno 83 milioni di euro a più 10 milioni di euro. Così si può sintetizzare il miracolo che in soli sei anni abbiamo fatto a Messina con l’azienda di trasporto locale Atm che, nel 2018, aveva 83 milioni di debiti e i bilanci non approvati dal 2003 e ora ha un capitale sociale di 10 milioni di euro. Voglio ringraziare il presidente Giuseppe Campagna, i componenti dei cda, i dirigenti e quadri aziendali e i dipendenti che hanno amato e amano l’azienda che gli dà il pane quotidiano. Stasera, con l’autorizzazione del sindaco Basile, e l’autorevole assistenza del vice sindaco Salvatore Mondello, abbiamo siglato il patto degli spaghetti al dente e ardenti con Carla Grillo, braccio destro dell’ex presidente Giuseppe Campagna”.
Si tratta di una narrazione che il Partito democratico in Consiglio comunale ha spesso contestato, quella dell’Atm risanata, facendo riferimento al particolare che la vecchia azienda è stata di fatto messa da parte. Messa da parte con i suoi 83 milioni di debiti e, sulle ceneri di questa, in liquidazione, è nata l’Atm versione De Luca/Campagna. Azienda che comunque ha raggiunto dal 2018, al di là del non secondario tema economico, risultati significativi. E dalla sua il sindaco Basile ha anche l’approvazione del Piano di riequlibrio da parte della Corte dei Conti. Di questo va dato atto.
Ma torniamo al De Luca versione Facebook, quasi anticamera di Palazzo Zanca. Ecco la stoccata finale rivolta a quei “soldati” di Sud chiama Nord che, in vista del rimpasto della Giunta Basile e le nuove nomine nelle partecipate, hanno deluso il leader: “Quando ti guadagni i galloni sul campo vieni scelto per altre missioni che rasentano l’impossibile. Noi ragioniamo così! Non consentiamo a nessuno di campare di rendita cullandosi sui risultati raggiunti”.