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De Luca rompe il silenzio: sdoganamento nazionale fallito, nuove strategie regionali PODCAST

ASCOLTA l’intervista al giornalista Mario Barresi
di Carmelo Caspanello

MESSINA – Cateno De Luca ha rotto il silenzio. Il leader di “Libertà” (sindaco di Taormina ed ex di Messina) ha fatto importanti rivelazioni sul “fallimento dello sdoganamento nazionale” ed ha delineato i suoi futuri piani regionali. La conversazione con la firma di punta del quotidiano “La Sicilia” Mario Barresi, pubblicata oggi dal quotidiano catanese, offre uno sguardo dettagliato dietro le quinte della strategia politica di De Luca, evidenziando sfide e ambizioni. Che non sono finite.

Dietro le quinte dell’intervista

Abbiamo raggiunto Mario Barresi nella redazione del giornale etneo, telefonicamente. Spiega che non è stato facile mettersi in contatto con De Luca. Dopo vari tentativi infruttuosi, è riuscito a contattarlo attraverso una persona di fiducia. “Questo approccio – evidenzia Barresi – ha portato a una conversazione franca e aperta, durante la quale De Luca ha ammesso il fallimento del tentativo di espandere il suo movimento politico su scala nazionale”.

Il fallimento del progetto nazionale

De Luca ha riconosciuto che il suo tentativo di “sdoganamento” nazionale del movimento è stato un insuccesso. Ha attribuito gran parte della colpa alla difficoltà di ottenere visibilità a livello nazionale, spesso monopolizzata dai grandi partiti. De Luca ha paragonato la visibilità politica ai “bollini Chiquita”, implicando che senza un marchio riconosciuto è difficile emergere. Ha ricordato anche il fallimento della sua candidatura al Senato nel collegio di Monza-Brianza, dove ottenne percentuali molto basse.
Nonostante il fallimento nazionale, De Luca non si dà per vinto. Ha dichiarato che intende concentrarsi nuovamente sulla Sicilia, ammettendo di aver trascurato il movimento locale negli ultimi sei mesi a causa della campagna nazionale. Ha proposto una nuova strategia per le elezioni regionali del 2027, che prevede di lanciare le primarie un anno prima della data del voto per selezionare il candidato governatore e la squadra. Se esaminiamo i risultati di “Libertà” nel resto della Sicilia, a parte Messina, non è che abbiano brillato più di tanto. De Luca, che non riesce a riposarsi neanche quando dovrebbe – sorride Barresi – ha iniziato a lanciare una sfida a Pd e M5s, che lo hanno superato a livello regionale, dicendo: “Prepariamoci per le regionali del 2027. Io non mi autocandido, non faccio lo sfascista, però vorrei fare le primarie un anno prima della data del voto. Ci misuriamo, ci confrontiamo e iniziamo una campagna elettorale con il candidato governatore e con la squadra pronta”. Teoricamente non è una brutta idea.

“Libertà” scivola sotto Pd e M5S

C’è però un particolare: attualmente il movimento di De Luca è sotto al Movimento 5 Stelle e al Pd, anche se lui punta molto sul gradimento individuale, come ha sottolineato anche nel corso dell’intervista, riferendosi ai voti che ha ottenuto. Questo cosa significa nel contesto delle opposizioni regionali? È chiaro che il suo potere contrattuale è diminuito nel tavolo, chiamiamolo del centrosinistra, anche se lui specifica di non farne parte, definendola una coalizione alternativa al governo regionale. De Luca, infatti, si tira fuori dal perimetro del centrosinistra.

La sfida delle opposizioni regionali e la strategia per il futuro

De Luca ha mostrato statistiche che, a suo dire, dimostrano di aver ricevuto più voti percentuali rispetto ai voti di lista di alcuni partiti nazionali, come Fratelli d’Italia. Tuttavia, i risultati delle elezioni europee mostrano che Libertà ha raggiunto solo il 7% nella circoscrizione, indicando una visibilità ancora confinata principalmente a Messina. “De Luca – rimarca Barresi – ha manifestato una stanchezza fisica e politica, dovuta alle fatiche della recente campagna elettorale e ai problemi di salute. La proposta di primarie regionali dimostra una strategia più collaborativa, segno di un leader consapevole delle difficoltà future. La maratona elettorale e le sovrapposizioni di problemi personali sembrano averlo costretto a rivedere il suo approccio”.

Effetti del voto europeo e rimpasto regionale

La recente tornata elettorale ha avuto ripercussioni anche a livello regionale, dove si discute di possibili cambiamenti nella giunta siciliana. Due assessori potrebbero essere sostituiti, mentre altri sono in bilico. “È probabile, comunque – evidenzia Barresi – che i partiti del centro-destra siciliano impieghino alcune settimane per stabilire la nuova composizione del governo regionale”. La conversazione di Mario Barresi con Cateno De Luca ha offerto una panoramica esaustiva sullo stato attuale e sulle prospettive della carriera politica del leader di Sud chiama Nord. De Luca rimane determinato a giocare un ruolo significativo nella politica siciliana, cercando di riorganizzare le forze e adottare nuove strategie.