MESSINA – L’Associazione nazionale magistrati condanna le dichiarazioni di Cateno De Luca subito dopo la sentenza del caso Fenapi ed esprime solidarietà ai colleghi presi di mira.
Il tono dellle dichiarazioni del sindaco di Messina non è piaciuto alla magistratura messinese, ancora una volta attaccata dal sindaco di Messina che, tramite i suoi legali, gli avvocati Micalizzi e Taormina, ha poi rincarato la dose promettendo una nuova battaglia ad una parte degli inquirenti che si sono occupati del suo caso. Di seguito, il comunicato dell’Anm locale, guidata da Laura Romeo (nella foto d’apertura).
La Giunta sezionale ANM di Messina contesta fermamente i gravissimi attacchi ancora una volta gratuitamente formulati nei confronti di parte della magistratura messinese da Cateno De Luca, il quale si è fatto lecito dichiarare pubblicamente di essere stato “un perseguitato della Procura di questo Palazzo”, aggiungendo che “anche questa volta non sono riusciti ad incastrarmi” ed arrivando persino ad affermare che “una parte del Tribunale di Messina
è un verminaio”.
La GES ANM di Messina contesta, con la stessa forza e con lo stesso disappunto, anche le dichiarazioni, altrettanto gravi, inopportune e incontinenti, rese in un comunicato dai suoi difensori prof. Carlo Taormina e avv. Tommaso Micalizzi, i quali si sono spinti ad affermare che “inizia ora il calvario dei magistrati che sono i responsabili della persecuzione giudiziaria perpetrata nei confronti del Sindaco De Luca”.
Nel prendere le distanze da tali inaccettabili insinuazioni, si esprime piena solidarietà e vicinanza ai colleghi vittime di queste ingiuste aggressioni, i quali quotidianamente esercitano con rigore, serenità e indipendenza le proprie delicate funzioni in nome del popolo italiano.