Ufficialmente dal 1 luglio, ma praticamente da oggi, l’Italia ha detto addio ad Equitalia. La società ha lasciato il posto a un ente pubblico economico Agenzia delle Entrate-Riscossione, un soggetto che opererà sotto la vigilanza del ministero dell’Economia. Per i contribuenti le differenze non sono notevoli, ma ciò che in queste settimane ha mandato in subbuglio i cittadini è la novità che riguarda il pignoramento diretto su conti corrente. La nuova agenzia potrà accedere a diverse banche dati, procedendo al pignoramento dei conti correnti in modo diretto senza dover richiedere l’apposita autorizzazione al giudice. La novità è che le somme saranno immediatamente bloccate e rigirate al Fisco, per gli importi a debito. Quindi chi ha cartelle esattoriali non pagate potrà incorrere in questa procedura.
Questa novità però non vale per la Sicilia perché la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione non avrà competenze sulla nostra regione, dove continuerà ad operare almeno fino a novembre la Riscossione Sicilia. La Sicilia, infatti, non ha assunto ancora una decisione strategica in ordine all’assetto società a seguito della riforma nazionale e in merito ai provvedimenti da intraprendere per assicurare l’efficienza del servizio da parte della società in house. Dunque per i siciliani, di fatto, non cambia nulla.
Non troverà applicazione in Sicilia neanche la novità del pignoramento diretto in caso di cartelle esattoriali non pagate. Lo chiarisce il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Messina Enrico Spicuzza che rassicura i contribuenti e prova a fare chiarezza in questo marasma di informazioni che spesso mandano in tilt i cittadini. «Fino a quando non si deciderà sul futuro di Riscossione Sicilia resta tutto invariato e fino ad allora non saranno applicate le procedure della nuova agenzia che invece subentra a Equitalia. Nessun rischio di pignoramento diretto sui conti e comunque, anche su questo punto, eventualmente si dovranno chiarire molti aspetti perché si tratta di una procedura molto più complessa di quanto si possa pensare. Ma al momento non riguarda la nostra regione».
Dunque, chi ha cartelle esattoriali non pagate non rischia ancora di trovarsi il conto corrente o lo stipendio alleggerito. Almeno fino a quando non verranno introdotte le stesse norme che stanno trovando applicazione nelle altre regioni italiane.
Francesca Stornante