Sono ancora i debiti fuori bilancio e la traballante situazione economico-finanziaria di Palazzo Zanca a tenere banco in consiglio comunale. Dopo l’approvazione “tacita” (senza cioè necessità di voto, perché sottoscritta da tutti i consiglieri) di una mozione presentata dal Nino Carreri (Risorgimento Messinese) con cui si impegna l’amministrazione comunale ad intervenire presso il neo-ministro Passera in favore dei lavoratori Servirail, prende la parola il consigliere Giuseppe Melazzo. Quest’ultimo anche in qualità di presidente della commissione bilancio, non manca certo di porre l’accento sulle recenti dichiarazioni del sindaco Buzzanca, giunte a distanza di appena due giorni dall’approvazione della manovra di riequilibrio: «Il primo cittadino – ha affermato l’esponente dell’Udc – avrebbe dovuto dichiarare prima che il consiglio votasse il riequilibrio che il dissesto è ormai prossimo. Mi chiedo come si possano trattare debiti fuori bilancio di cui non si è neanche certi (ad eccezione di due, con Peg già predisposto, ndr) se ci sia copertura finanziaria». All’ordine del giorno ci sono infatti i debiti che secondo le “previsioni” dovrebbero essere coperti con gli introiti derivanti dalle dismissioni che finora, però, come si sa, hanno fruttato ben poco.
Alla luce degli ultimi fatti e soprattutto degli ultimi “scritti” (relazione Corte dei Conti, ndr), Melazzo, Guerrera, Pergolizzi e Cantello presentano una ben specifica proposta di delibera: nel documento viene richiesto al “Collegio dei Revisori dei Conti ed al Ragioniere Generale di effettuare ognuno in relazione alle proprie competenze e responsabilità, una relazione dettagliata sullo stato finanziario e patrimoniale dell’Ente da trasmettere al Consiglio Comunale di Messina entro e non oltre 10 giorni dalla data di approvazione della presente delibera”. Replica l’assessore ai lavori pubblici Scoglio che esordisce con «non sono debiti maturati da quest’amministrazione» e concude, senza però convincere più di tanto affermando che «il monitoraggio del debito è un atto dovuto, l’ente deve considerarne la copertura ma non può farlo se prima il debito non viene riconosciuto e se il parere del ragioniere è favorevole il consiglio deve riconoscerlo. Ciò non vuol dire che verrà pagato nell’immediato, ma tramite rateizzazione», ma, aggiungiamo, rimane comunque da capire con quali somme nel caso in cui anche stavolta la vendita degli immobili si riveli inconsistente.
Si passa poi alla trattazione dei debiti, ma la seduta potrebbe in realtà già considerarsi conclusa: i tempi vengono “stirati” solo per via degli interventi dei consiglieri. Sempre su richiesta del “solito” Melazzo (che dopo poco abbandona l’aula con Pergolizzi, Cantello e Guerrera facendo cadere il numero legale) viene votata favorevolmente la proposta di rinviare la trattazione del debito fuori bilancio (circa 2 milioni di euro) riguardante la società Building Srl del Gruppo Franza (riguardante un contenzioso per i lavori del prolungamento del 2° e 3° stralcio della Strada Panoramica) per avere tempo di approfondire alcuni aspetti. Proposta condivisa da Calabrò (Pd) che però “bacchetta” Melazzo in qualità di presidente della commissione bilancio: «Questi dubbi dovrebbero essere analizzati in commissione prima che la delibera approdi in consiglio». Puntualizza Pergolizzi: «Si potrebbe fare se i colleghi partecipassero ai lavori delle commissioni». (ELENA DE PASQUALE)