La delibera del commissario Croce relativa alla riforma del decentramento amministrativo sta scaldando gli animi dei consiglieri circoscrizionali. La novità che li riguarda è infatti la riduzione del numero dei rappresentanti di quartiere. Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto si erano già interessati alla questione, chiedendo al presidente decano Giovanni De Salvo quali proposte intendesse avanzare.
De Salvo era stato accusato dai due consiglieri della terza circoscrizione di essersi tenuto distante dalla problematica. Oggi, rincarano la dose, definendo le sue capacità politiche e amministrative pari a zero.
Non è bastato passare sotto le fila dell’Udc per accaparrarsi la simpatia dei consiglieri centristi. Anzi, il fatto è per Gioveni e Cacciotto ancora più grave, perché non si riconoscono nel lavoro svolto da De Salvo: “Pur sostenendolo in parte in questi anni per senso di responsabilità verso i cittadini e pur mostrandogli inizialmente ulteriore disponibilità a collaborare anche nell’ottica del suo nuovo passaggio, adesso, specie di fronte a fatti politici gravi non possiamo più farlo – affermano a piena voce -. Riteniamo, infatti, in piena convinzione, che chi come De Salvo non è è capace di svolgere il proprio ruolo ponendo in essere tutti gli adempimenti amministrativi propri tra l’altro di un Presidente Decano delle 6 Circoscrizioni, dovrebbe avere l’umiltà politica di farsi da parte riconoscendo le proprie gravi inadempienze e le proprie lacune politiche che hanno fatto della “gestione De Salvo” un autentico fallimento”.
Non ci vanno leggeri Gioveni e Cacciotto, soprattutto dopo la seduta di ieri sul rilascio del parere obbligatorio ma non vincolante sulla nuova delibera, dove secondo quanto sostengono i due consiglieri, “il Presidente De Salvo, annaspando palesemente quasi come se la cosa non lo riguardasse, non ha prodotto alcuna proposta e alcun atto dal quale far scaturire il dibattito e un’eventuale convergenza fra i vari gruppi politici, spiazzando spudoratamente i presenti soprattutto per i tempi ristrettissimi concessi dal Commissario Croce”.
“Se pensiamo, infatti, che la finalità predominante di questa delibera è certamente quella di contenere i costi della politica, la seduta di ieri conclusasi con un vergognoso “nulla di fatto” e con un inaccettabile rinvio della trattazione alla prossima seduta di giovedì 6 dicembre per tentare di “salvare il salvabile”, non può che farci prendere nettamente le distanze da un Presidente che dimostra giorno dopo giorno una palese irresponsabilità politica e istituzionale senza precedenti – hanno concluso i due rappresentanti di circoscrizione”.