Operazione Ice Pool, chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati

Il sostituto procuratore Fabrizio Monaco e il collega della Dda Vito Di Giorgio hanno chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati del processo scaturito dall’operazione antidroga “Ice Pool”, condotta lo scorso aprile dal Gico della Guardia di Finanza che ha fatto luce su un’associazione che gestiva il traffico di droga nell’arcipelago eoliano. Canali di rifornimento della droga erano Barcellona, Milazzo e Catania. Stralciate alcune posizioni per le richieste di patteggiamento. Inizialmente gli indagati erano 48.
Le indagini sono partite dopo un controllo fiscale sulla Iceberg srl, impresa commerciale operante a Torregrotta nel settore della compravendita del pesce. I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria avevano evidenziato anomalie finanziarie sul suo titolare Antonino Starvaggi. I finanzieri hanno quindi monitorato l’attività di Starvaggi e avrebbero accertato che, approfittando della copertura offerta dalla sua ditta, si avvaleva della collaborazione di Paolo Lisa per recapitare la droga a Salina a Santino Taranto, titolare di una falegnameria sull’isola e Lorenzo Genovese, occultandola sul furgone dotato di cella frigorifera. A Salina Taranto con la collaborazione del fratello Carlo si occupava poi dello spaccio sull’isola attraverso Cristian Delosa, Genovese e Federico Rando, La droga a Taranto arriva oltre che dal milazzese con Starvaggi anche da Catania attraverso Salvatore Recupero, dipendente del Comune etneo, che si serviva anche di Antonio Filetti e di Salvatore Torre. Oltre che a Salina Recupero faceva recapitare la droga a Vulcano a Fabio Giovanni Picciolo, titolare nel 2008 di un noto ristorante a Vulcano.