Tra promesse, progetti e investimenti: “gli aeroporti dei messinesi”

C’è differenza tra volare con il pensiero, con i progetti e le ambizioni, e volare davvero. Le ultime notizie pubblicate ieri sul nostro quotidiano spingono necessariamente ad una nuova riflessione sul sistema aeroportuale che gravita intorno a Messina. Raccogliendo le idee prima di iniziare a scrivere, la mente è tornata ad un articolo pubblicato su Tempostretto.it il 19 dicembre 2009. Allora l’interrogativo posto fu il seguente: aeroporti, dove guardano gli abitanti della nostra provincia? (vedi in basso correlato). La risposta, sulla base della situazione e delle prospettive del tempo, fu inequivocabile. I cittadini di Messina e provincia, tranne alcune eccezioni (Palermo o Trapani), guardavano in prevalenza al Fontanarossa. Oggi cosa è cambiato?

AEROPORTO DELLO STRETTO, NUMERI E BILANCI – A credere di più nel rilancio dello scalo reggino è stato il presidente della Provincia Nanni Ricevuto e una parte della sua giunta. L’aumento delle quote sociali nella SoGas dal 4 al 20% hanno dimostrato tale volontà, ad oggi non più condivisa da una parte della maggioranza. Nello specifico è l’Udc a non volere proseguire sulla linea della permanenza nella società di gestione (ancora in perdita), che graverebbe in maniera determinate sui conti economici di palazzo dei Leoni. I centristi hanno deciso di prendere tempo sulla rottura politica che sembrava dovere divenire definitiva, ma contestualmente andranno avanti senza fare sconti sulle questioni programmatiche che riguardano l’ente, mettendo in cima proprio la controversa questione che riguarda il Tito Minniti. Così, soprattutto il gruppo D’Alia, sta spingendo per portare in aula la proposta di fuoriuscita dalla SoGas, che di fatto renderebbe vani gli sforzi economici fatti fino ad oggi. Sforzi ai quali non son seguiti i risultati sperati in rapporto alla crescita di utenti messinesi che si servono dell’Aeroporto dello Stretto. Un argomento tiene nuovamente banco in consiglio provinciale, di spalla all’approvazione del conto consuntivo 2010 che continua ad essere rimandata. Il clima è rovente e c’è anche chi, come il pungente Pippo Lombardo, critica pure la posizione assunta dall’Udc: «La proposta appare tardiva e ambigua – dichiara l’esponente di Sicilia Vera -. Non è credibile una richiesta che proviene da chi, in giunta nella seduta del 14 maggio 2010, votò favorevolmente con tre assessori su quattro (Antonino Terranova, Maria Perrone, Mario D’Agostino) la ricapitalizzazione e l’aumento della compartecipazione. Se in Consiglio la proposta sarà oggetto di discussione sganciata da qualsiasi ricatto politico saremo i primi a sostenerla, poiché un milione di euro che già hanno inciso sul Bilancio 2010 non potranno gravare anche sul Bilancio 2011, visto il taglio di trasferimenti statali di circa sette milioni di euro rispetto al 2010, che diventeranno undici milioni di tagli nel 2012».

IL FALLIMENTO – I fatti evidentemente condannano la scelta di versare somme così consistenti per un aeroporto ancora non facilmente raggiungibile dai messinesi. Le ripetute promesse sul check-in sulla sponda siciliana sono rimaste negli archivi delle redazioni, così come i vari servizi prospettati con i parcheggi al Cavallotti e il trasport bagagli. A ciò si è aggiunta la beffa del taglio delle corse di MetroMare, proprio quelle in coincidenza (05.00 e 23.35) con i voli mattutini Alitalia in partenza per Milano Linate e Roma Fiumicino e in senso inverso con i voli serali in arrivo dai medesimi scali. Ciò avviene tra l’altro proprio adesso che il servizio stava pian piano iniziando a riscuotere consensi e di recente erano stati lanciati i nuovi voli low cost sullo scalo. Circostanze che hanno inevitabilmente riaperto il dibattito sul servizio di Metropolitana del mare (vedi correlato in basso).

AEROPORTO DEL MELA – Ricevuto non ha mai chiuso all’ipotesi di realizzazione di uno scalo nella zona tirrenica della provincia di Messina, ritenendola possibilmente complementare alla scommessa di rilancio del Tito Minniti. L’atteggiamento nei confronti dell’aeroporto del Mela sembra però recentemente cambiato. La mancanza di fondi per la costruzione delle piste ha rappresentato per mesi la motivazione “utilizzata” dall’amministrazione provinciale per negare l’immediato impegno per il lancio definitivo del progetto, autentico cavallo di battaglia di Salvatore Leonardi. Le richieste insistenti provenienti da consiglieri, esponenti del territorio, comitati e cittadini, ha però forse fatto cambiare idea a Ricevuto, che almeno formalmente sta voltando lo sguardo anche verso Milazzo. La scorsa settimana, proprio su proposta del presidente, è stato anche costituito un comitato di promozione e coordinamento costituito da vari comuni (tra i quali quelli di Messina e Barcellona), comitati, consorzio Asi e Camera di Commercio. Un nuovo assembramento delle forze, un segnale, anche se le linee tracciate dell’Enac non sembrano coincidere con quelle degli enti locali.

AEROPORTO DI CATANIA – E allora a parte alcune eccezioni, il Fontanarossa, a distanza di mesi da quell’articolo del 2009, resta ancora evidentemente l’aeroporto di riferimento della maggior parte dei messinesi, pur permanendo l’enorme emorragia della mancanza di collegamenti per i voli serali e notturni.