Braccia alzate e mani incrociate per sancire fiducia incondizionata. Di sottofondo il solito inno del Popolo della Libertà e applausi scroscianti: questa l’accoglienza riservata al segretario del Pdl Angelino Alfano, delfino del premier Silvio Berlusconi che in mattinata lo ha insignito del nuovo incarico dal premier Silvio Berlusconi. Nel suo primo discorso da neo-segretario, Alfano, che ha dichiarato di rimettere la carica di ministro solo dopo avere ottenuto lì’approvazione del codice anti-mafia e la semplificazione dei riti, con malinconica nostalgia, ha ricordato sé stesso nelle vesti di sprovveduto consigliere provinciale di Agrigento che un bel giorno, in tv, vide, «un uomo che portava in tasca il sole, sentii una musica, un jingle – e vidi un uomo che mi spinse alla mia prima campagna elettorale, che mi spinse ad aderire a Forza Italia. Lo decisi unilateralmente, senza parlare con Berlusconi, perché lui lo vedevo in televisione, lo vidi in quello splendido annuncio del gennaio del 1994. Credevo in quell'uomo e in quella musica». Una visione quasi celestiale, quella descritta, su cui difficilmente gli avversari politici non si divertiranno a fare ironia. Battute a parte, pioggia di consensi per Angelino Alfano anche da parte di alcuni conterranei di spicco. Per il vice-presidente del Senato Domenico Nania, quello del neo-segretario «è stato un discorso di spessore politico nel merito e nel metodo: nel merito, perche' ha richiamato i contenuti di un centrodestra che si rifa' al Ppe; nel metodo, perche' ha rilanciato la partecipazione dal basso, il diritto degli elettori di scegliere gli eletti e un metodo di selezione che si basi su regole chiare e su sanzioni per chi non le rispetta. La scelta di Alfano, acclamato da tutti, senza se e senza ma – conclude – inorgoglisce tutto il Pdl e rappresenta un buon viatico per il futuro » Inorgoglito ed emozionato anche il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione, fiducioso nel rilancio del progetto, da parte del quasi ex-Ministro – di un partito dei moderati italiani a Catania. «Angelino Alfano, in un discorso di grande spessore che mi ha entusiasmato e a tratti commosso – ha commentato Castiglione, che con il neo segretario ha condiviso tante esperienze umane e politiche – ha ribadito i valori che costituiscono le basi fondanti di questo partito, tra cui la centralita' della persona, la famiglia, la liberta' di scelta educativa, la lotta alla criminalita' organizzata, e guardato al futuro nella prospettiva del merito e della partecipazione democratica. Gli innumerevoli applausi attribuitigli nel corso della sua relazione – conclude Giuseppe Castiglione – lo confermano segretario del consenso e della condivisione». Congratulazioni ed apprezzamenti anche da parte del deputato regionale del Pdl Roberto Corona: «Un uomo politico della caratura di Angelino Alfano non poteva che essere eletto a segretario nazionale del Pdl se non per acclamazione, all'unanimità: un vero e proprio riconoscimento, senza se né ma, del valore del rappresentante agrigentino del partito, del quale tutta la Sicilia e la nazione vanno fieri».