Si chiama Piru, acronimo di Piano integrato di recupero urbano, o anche Piau, Piano innovativo in ambito urbano, e riguarda tutta l’area compresa tra la Zona Falcata e Gazzi. Il Comune ha affidato l’incarico ad un gruppo di progettazione che dovrebbe presto presentare le prime planimetrie, in modo tale da avviare il dibattito sulla destinazione delle aree, alla stregua di quanto avvenuto con il Pico, altro acronimo che sta per Piano condiviso e si riferisce, in questo caso, al nuovo Piano regolatore generale.
Nell’ambito del Piru rientrano anche le aree ex Zir e Zis (Zone industriali regionali e statali), le cui competenze urbanistiche, in base alla legge regionale numero 8 del 2012, sono state trasferite al Comune di Messina, “non avendo più caratteristiche di zone industriali, poiché ricadenti nell’agglomerato urbano”. La legge stabilisce anche che “fino all'approvazione dei piani attuativi, nelle aree ex Zir e Zis sono consentiti esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria".
Una previsione che aveva generato discussioni su cosa rientrasse nella manutenzione ordinaria, interpretata come interventi di pitturazione o poco più. Per questo i deputati regionali Picciolo e Greco avevano presentato un disegno di legge per far sì che si potesse operare anche con manutenzioni straordinarie, senza modifiche di volumi, sagome e valore degli immobili. Il dibattito aveva provocato toni accesi ed il disegno di legge era stato ritirato.
E’ l’interpretazione che adesso dà il Comune, con una nuova delibera, “ritenuto che il legislatore regionale ha certamente inteso evitare che nelle aree in argomento venissero eseguite tutte quelle opere che incrementassero e, comunque, modificassero la consistenza degli immobili ivi ricadenti, in attesa della redazione del Piano integrato di recupero urbano, consentendo, nelle more, su tali immobili solo interventi di manutenzione ordinaria cosi come definiti dalla legge regionale 27 dicembre 1978, numero 71”.
Tutto perché “si rende opportuno e improcrastinabile consentire l'esecuzione di interventi che mirino al mantenimento mediante la manutenzione degli immobili ricadenti in tale area”.
L’amministrazione comunale ha quindi approvato la modifica del modulo “Comunicazione opere interne”, per migliorare l’individuazione delle opere rientranti in questa tipologia. Si tratta di “interventi finalizzati al mantenimento e manutenzione degli immobili”, mentre “non rientrano interventi di modifica della consistenza degli stessi”.
La soluzione adottata è dunque quella di assimilare gli interventi previsti dalla “Comunicazione opere interne” alle “opere di manutenzione ordinaria”, per consentire la manutenzione dei manufatti ricadenti solo nelle aree ex Zir e Zis senza modifiche della consistenza e fino a quando verrà definito e approvato il Piru.
Il Dipartimento Edilizia Privata dovrà dare comunicazione del provvedimento, che non comporta alcun impegno di spesa, agli ordini professionali ed al Collegio dei geometri.
(Marco Ipsale)