Con riferimento al dibattito sulla delibera di affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei RSU è opportuno chiarire un elemento di confusione, relativo al rapporto tra la delibera in discussione e la procedura concordataria che interessa Messinambiente.
Il concordato di Messinambiente non ha refluenza su MessinaServizi e sulla sua esposizione finanziaria. Tecnicamente tramite l'affidamento del servizio alla nuova società si configurerebbe la continuità indiretta (gestita da un soggetto terzo) dell’attività aziendale, come previsto dall’art. 186-bis della legge fallimentare e qualunque atto di gestione delle risorse della società avrebbe luogo dietro autorizzazione del Tribunale. I lavoratori transiterebbero alla nuova società secondo gli appositi accordi con i Sindacati e secondo la vigente normativa. Tali accordi non prevederanno l’accollo di debito finanziario da parte di MessinaServizi, che non subirebbe alcun pregiudizio in ordine al suo merito creditizio.
Deliberare l’affidamento a MessinaServizi è la coerente conseguenza della costituzione di questa società, decisa dal Consiglio appena tre mesi fa con l’unico scopo di gestire il servizio di igiene urbana in città. Con questo atto si chiude finalmente il capitolo Messinambiente, dando attuazione all’indirizzo determinato con l’adozione in giunta (ancora nel novembre 2014) del “Piano di intervento ARO”, approvato poi dalla Regione nel maggio 2015 e infine dallo stesso Consiglio Comunale nel giugno 2016. La nuova società, libera dai vincoli di una gestione liquidatoria, potrà investire e rilanciare il servizio con una gestione rinnovata dei vertici aziendali, della disponibilità di mezzi e del modello organizzativo, in attuazione delle indicazioni del “Decreto-Madia