Colpo di scena al processo per il duplice omicidio di Camaro del 2 gennaio 2022: la Procura aggrava l’accusa contro Claudio Costantino, in carcere per la morte di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò. Per il pubblico ministero infatti il delitto fu premeditato e non, come sostiene Costantino, la reazione difensiva al raid improvviso dei due, armati, in casa sua. La novità è emersa nell’ultima udienza del processo a Costantino. L’Accusa ha presentato la nuova contestazione ed i difensori di Costantino hanno invocato i termini a difesa per decidere come contrastare la nuova linea della Procura.
A base della nuova contestazione, ha spiegato il Pubblico Ministero Marco Accolla alla Corte d’assise che si occupa del delitto, c’è la testimonianza chiave della compagna di Portogallo, che ha raccontato di aver sentito Portogallo e Cannavò, prima del delitto, conversare dell’appuntamento che avevano con Costantino. Insomma, Costantino li aspettava, sostiene la Procura, non è vero che è stato colto di sorpresa dal suo aggressore, quindi il delitto è aggravato dalla premeditazione. Aggravante che chiuderebbe la strada all’ipotesi di evitare l’ergastolo, nel caso di condanna, e allo “sconto” di pena per la legittima difesa.
Si torna in aula l’11 ottobre, intanto, per capire come gli avvocati Filippo Pagano e Carlo Taormina, difensori di Costantino, vorranno affrontare questo nuovo quadro accusatorio. Quel giorno si andrà avanti anche con un altro esame dei periti delle parti, in sostanza verranno riesaminate le prove. All’ultima udienza la Corte ha “blindato” i dossier degli esperti, contestati dalle difese, rigettando la richiesta di annullarle.
Poi, se non ci saranno ulteriori colpi di scena, il dibattimento verrà chiuso e verrà fissato il calendario per le discussioni finali di Accusa e difese. La sentenza per Costantino sembra cioè più vicina e potrebbe arrivare entro la fine dell’anno.