PATTI – Si chiude con cinque condanne il primo vaglio del giudice dell’operazione Ambrosia, l’indagine dei Carabinieri sullo spaccio di droghe nei centri della costa saracena con base in due appartamenti di Gliaca di Piraino. Da qui la vendita delle dosi era gestita come un vero e proprio “delivery” attivo h24 con corrieri in motorino che consegnavano a domicilio hashish, marijuana, qualche pasticca.
Le ipotesi d’accusa per i 12 indagati sono stati esaminati dal giudice per l’udienza preliminare di Patti Andrea La Spada che, sentite le richieste della Procura e dei difensori, ha deciso le condanne per i cinque imputati che hanno scelto il rito abbreviato, disposto il processo per i due che hanno optato per il rito ordinario e accordato i patteggiamenti per gli altri cinque.
Al centro dell’inchiesta, gli episodi di spaccio gestiti da Andrea Casella, condannato a 5 anni e 2 mesi, 2 anni e 8 mesi a Cristian Terranova e Roberto Messina, un anno per Paolo Vaccarella, 9 mesi a Calogero Maggistro. Le pene patteggiate: tre anni e mezzo per Enza Baratta ed Antonio Lupica, un anno ed undici mesi Giuseppe Condipodero Marchetta e Riccardo Pintaudi, 6 mesi a Giuseppe Tumeo. Saranno processati invece Tindara Ferraro e Alberto Foti, rinviati a giudizio. Erano difesi dagli avvocati Decimo Lo Presti, Agostino Scaffidi, Antonio Spiccia, Salvatore Cipriano, Alessandro Pruiti Ciarello e Domenico Magistro.
La retata dei Carabinieri di Patti è scattata con 11 arresti nell’aprile scorso. Con intercettazioni ambientali e telefoniche, appostamenti e video riprese, i militari hanno ricostruito oltre 40 episodi di spaccio, avvenuti tra il 2018 e il 2020, tutti ruotanti intorno i due appartamenti di Gliaca.