Politica

Democrazia partecipata, la Regione rivuole i fondi non spesi. Ecco i Comuni sanzionati

L’assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica della Regione siciliana ha sanzionato circa duecento Comuni per mancata o parziale attivazione dei processi di democrazia partecipata nel 2022. Una legge regionale infatti imponeva ai municipi dell’isola di spendere almeno il 2% dei fondi ricevuti da parte della Regione, chiedendo a persone e associazioni di proporre progetti e poi scegliere quali finanziare in ogni Comune.

La cifra più alta a Santo Stefano di Camastra mentre Barcellona dovrà dare indietro… 80 centesimi

Sono stati poco meno di quattro i milioni quindi destinati ai Comuni siciliani, ma di questi secondo la Regione più di un milione non è stato impiegato e va adesso restituito. In provincia di Messina sono 37 i Comuni inseriti nell’elenco tra quelli sanzionati e alla voce somme da recuperare spicca su tutti Santo Stefano di Camastra con oltre 19 mila euro non spesi, seguito dai Comuni di Capizzi, oltre sedicimila, e Giardini Naxos, oltre quindicimila.

Al contrario invece ci sono Comuni che hanno speso, ma non tutto. Quindi dovranno restituire la differenza: i casi più paradossali arrivano da Lipari, poco più di 50€, Mojo Alcantara (43,57€), Limina circa 29€ e Barcellona Pozzo di Gotto che dovrà restituire 80 centesimi. Santo Stefano di Camastra dovrà invece restituire oltre 19mila euro. Ed è la cifra più alta tra le realtà amministrative messinesi.

Nell’ultimo elenco aggiornato, pubblicato dall’assessorato regionale alle Autonomie locali e Funzione pubblica questi i 37 Comuni nel territorio messinese, tra parentesi la cifra da recuperare con specificato se interamente o se dalla differenza di quanto non speso: Acquedolci (107,5€ intera cifra); Alì Terme (8120,20€ intera cifra); Barcellona Pozzo di Gotto (0,80€ differenza); Basicò (184,66€ differenza); Capizzi (16550,63€ intera cifra); Ficarra (9441,85€ intera cifra); Furnari (9493,85€ intera cifra); Giardini Naxos (15729,60€ intera cifra); Gualtieri Sicaminò (2796€ intera cifra); Librizzi (8154,43€ intera cifra); Limina (28,85€ differenza); Lipari (56,22€ differenza); Malfa (13287,83€ intera cifra); Malvagna (1372€ intera cifra); Mandanici (4493,08€ intera cifra); Mazzarà Sant’Andrea (4247,17€ intera cifra); Milazzo (3433,13€ intera cifra); Mirto (625,90€ differenza); Mistretta (10002,55€ intera cifra); Mojo Alcantara (43,57€ differenza); Monforte San Giorgio (10374,59€ intera cifra); Montalbano Elicona (14152,23€ intera cifra); Novara di Sicilia (6263,67€ intera cifra); Oliveri (240,69€ differenza); Pace del Mela (6297,49€ intera cifra); Reitano (4942,93€ intera cifra); Roccavaldina (6100,64€ intera cifra); Roccella Valdemone (3063,53€ intera cifra); San Piero Patti (15364,31€ intera cifra); Santa Marina Salina (3977,81€ differenza); Santo Stefano di Camastra (19185,50€ intera cifra); Savoca (4366,59€ intera cifra); Terme Vigliatore (5249€ intera cifra); Tortorici (3200,33€ intera cifra); Tusa (9829,10€ intera cifra); Venetico (11200,04€ intera cifra); Villafranca Tirrena (9328,82€ intera cifra).

In una prima fase facevano parte di questo elenco anche Rometta e San Filippo del Mela. Ma dopo la pubblicazione alcuni Comuni hanno rettificato le loro posizioni e la Regione Siciliana ha loro revocato le sanzioni. Non è escluso che potrebbe succedere lo stesso anche per altri.

Qui l’ultimo documento ufficiale dalla Regione Siciliana.