Sorgono nelle zone meno trafficate e soprattutto in quelle poco visibili ai controlli, ma le baracche alla foce del Torrente Zafferia erano già state individuate da diverso tempo e dalla tarda mattinata di oggi non esistono più. L’operazione di smantellamento delle strutture diventate rifugio per oltre una decina di extracomunitari, è stato condotta dalla Capitaneria di Porto, con il controllo del responsabile della polizia giudiziaria della Guardia Costiera Tommaso Baluci, in collaborazione con il “Nucleo decoro urbano” della Polizia Municipale. La baracche, realizzate in legno, occupavano abusivamente un’ampia porzione dell’ara alla foce del corso d’acqua, appartenente al demanio marittimo. Immediato l’intervento delle ruspe che hanno proceduto alla demolizione delle strutture fatiscenti e dei mezzi che hanno provveduto alla pulizia della zona. Sul posto è infatti intervenuto anche l’assessore Pippo Isgrò che ha coordinato la rimozione di tutti materiali derivanti dalla demolizione tramite la “Squadra Movimento Terra” , con il supporto del personale di Messinambiente che ha curato l’eliminazione di mobilio e suppellettili.
L’operazione di sgombero ha dunque permesso di liberare un’area demaniale di circa 1500 metri quadri che verrà contestualmente sottoposta ad interventi di bonifica. Un’operazione importante sul fronte del recupero di porzioni di territorio demaniale, che segue quella effettuata ieri tra Rodia e San Saba (vedi correlato), dove l’ufficio locale marittimo di Torre Faro, ha proceduto al sequestro di 8 villette realizzate su spazio pubblico e alla denuncia di 11 persone. (Elena De Pasquale)