Un grido d’allarme. In questi giorni di super lavoro abbiamo visto i vigili del fuoco impegnati h24 sulle colline messinesi per arginare la furia del fuoco che sta devastando tutto. Con spirito di abnegazione continuano a lavorare senza sosta per spegnere le fiamme. Lo stanno facendo in condizioni disastrose perché il corpo dei Vigili del Fuoco è quello che negli ultimi ani ha subìto i tagli peggiori e a poco servono le medagli e le onorificenze quando ci si trova di fronte a emergenze come quelle di questi giorni. Per questo, adesso che i riflettori sono accesi, hanno deciso di lanciare un nuovo appello per portare a galla la situazione difficile in cui si trovano costretti a operare.
Il coordinamento sindacale unitario provinciale Vigili del Fuoco di Messina denuncia che le condizioni di lavoro del personale sono al limite della sopportazione. «Lo stato emergenziale di questi giorni dovuto ai tantissimi incendi di vasta entità sta mettendo a dura prova il personale, le richieste di intervento sono talmente tante che è praticamente impossibile garantire il soccorso tecnico urgente. La macchina del soccorso è al limite delle proprie possibilità. Il Comando di Messina sta pagando lo scotto di anni di tagli ai mezzi ed al personale».
Tutti i sindacati dicono senza mezzi termini che a tutt’oggi il parco automezzi risulta insufficiente ed obsoleto, molti mezzi sono fuori uso da tempo per l’usura a cui sono sottoposti. Alcuni mezzi che operano sul territorio sono inidonei alla lotta per incendi boschivi e quindi spesso non risultano adatti alla tipologia di interventi in cui vengono impiegati. Attualmente mancano 6 APS (autopompeserbatoio) che sono in riparazione con tempi medio lunghi per la loro rimessa in servizio, i moduli boschivi sono pochi.
Il coordinamento chiede il raddoppio dei turni, l’attivazione della colonna mobile, l’invio dei mezzi necessari al Comando per poter affrontare il soccorso tecnico urgente e l’invio in missione a costo zero del personale Vigili del Fuoco residente a Messina.
«Non si può attendere sempre l’evento grave per rendersi conto di quanto sia importante l’attività di prevenzione». Ad affermarlo è
Tonino Genovese, segretario generale della
Cisl di Messina, che proprio qualche giorno fa aveva acceso i riflettori sulle sulle competenze e le responsabilità in materia di incendi dopo i gravi fatti che hanno caratterizzato la zona dei Nebrodi. «Stesso discorso vale per Messina che vive da giorni una situazione incredibile – commenta Genovese – ci sono obblighi e competenze che non ricadono solo sulla Regione, come tanti cercano di propinare a chi non conosce le regole, ma anche sui Comuni che dovrebbero adottare provvedimenti sul fronte della prevenzione e predisporre adeguati piani di intervento, scommettendo anche sulla tempestività degli interventi».
«La Regione – ricorda Genovese – deve assicurare la presenza delle squadre antincendio h24 e la disponibilità di un adeguato numero di mezzi aerei e terrestri, con relative attrezzature. Colpevole è la Regione nella misura in cui da cinque anni non rinnova la convenzione antincendio con i Vigili del Fuoco e non presta l’attenzione necessaria alla prevenzione». Ma il segretario della Cisl messinese guarda anche ai sindaci che «hanno la competenza di emettere ordinanze che, nel rispetto del regolamento e ad integrazione dello stesso, prescriva gli obblighi che hanno i proprietari nel manutenere i fondi agricoli e le pubbliche amministrazioni ad effettuare gli interventi di decespugliamento qualora l’obbligo non ricada sui detentori e/o conduttori dei fondi confinanti e i frontisti. Con tutte le previsioni di legge in caso non venga ottemperato a questo obbligo. Cosa ha fatto l’amministrazione Accorinti in questo senso? Il Comune di Messina ha redatto e approvato il catasto delle aree attraversate dal fuoco, nelle quali, una volta censite, dovrà essere inibita ogni attività?»
Genovese ricorda, quindi, il grande lavoro dei vigili del fuoco e degli uomini della Forestale. «Il lavoro verso la sicurezza – sottolinea – non è mai abbastanza e i lavoratori impegnati per essa non possono essere considerati un costo per la comunità, ma anzi sono una risorsa. In queste ore c'è la conferma della necessità di figure che sappiano professionalmente occuparsi della sicurezza dei cittadini. Il nostro è un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, sismico e anche degli incendi, non si può lesinare impegno o non prestare la giusta attenzione. Come Cisl siamo convinti della necessità di dover incrementare risorse e personale perché non si può scoprire l'importanza della sicurezza solo quando accadono i fatti gravi, ma lo vediamo tutti i giorni nei bisogni della comunità».
“Più risorse per la prevenzione, per uomini e mezzi”, il segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni evidenzia l’urgenza in un territorio così esposto a rischi ambientali come quello messinese di investire su interventi di prevenzione con l’impiego di maggiori unità lavorative in tutti i Corpi. “L’emergenza di questi giorni – dichiara – ha ulteriormente messo in luce le carenze e i ritardi. Le carenze di organico che si registrano tra il personale forestale, i ritardi della Regione che anche quest’anno abbiamo fortemente e ripetutamente denunciato nell’avvio della campagna dell’antincendio e degli altri servizi di tutela ambientale per assicurare condizioni di sicurezza, le carenze negli altri corpi di intervento come quello dei vigili del fuoco che hanno portato allo stremo delle forze tutto il personale in queste ore impegnato per evitare il peggio”. “Ai Governi – prosegue Mastroeni – chiediamo un immediato cambio di rotta rispetto alle politiche ambientali e di messa di sicurezza del territorio e delle popolazioni, al sindaco della città di Messina e della Città Metropolitana il compito di svolgere un’azione di coordinamento in stretto contatto con la Prefettura e con le forze dell’ordine per le necessarie azioni di controllo considerata la natura dolosa della maggioranza degli incendi”.
«Le paurose fiamme di queste ore che stanno devastando in lungo e largo il territorio messinese rappresentano la concreta certificazione dell’assoluto abbandono del territorio causato da un governo regionale dissennato e inadeguato» commenta il segretario generale della Uil di Messina Ivan Tripodi. «Nel ringraziare pubblicamente i Vigili del Fuoco, i forestali, i tanti volontari e gli operatori dei Canadair, i quali, nonostante la palese insufficienza di uomini e mezzi, si stanno meritoriamente prodigando, ininterrottamente da oltre 72 ore nell’attività di spegnimento degli immani incendi, dobbiamo denunciare l’incapacità delle autorità e delle Istituzioni nell’affrontare un’emergenza ampiamente annunciata.
Non sono state, infatti, effettuate, nei mesi previsti, neanche le benché minime attività di prevenzione anti-incendio e di programmazione della tutela ambientale.
Insomma, nessuna azione finalizzata alla banale e semplice difesa del territorio.
I governi e le amministrazioni locali, ad ogni livello, sono stati assenti e latitanti.
Pertanto, è decisamente inammissibile che, a fronte di questa tragedia sociale che sta colpendo la città di Messina, siamo costretti, in queste ore, ad osservare le indecenti lacrime di coccodrillo provenienti, in primis, dai principali e diretti responsabili della tragedia odierna. Tenuto conto di quanto sta accadendo, desideriamo rilanciare con forza la necessità della rapida istituzione del Parco dei Monti Peloritani al cui Comitato, promosso dal prof. Giaimi, la UIL Messina ha convintamente aderito».