Il “pacco dono” numerosi commercianti stanno già iniziando a riceverlo e il mittente non è Babbo Natale ma il Comune di Messina.
La letterina che, proprio alla vigilia di Natale, stanno ricevendo i titolari di pubblici esercizi viene dal Dipartimento servizi alle imprese e rischia di far chiudere 300 saracinesche ed a gettare in strada decine di famiglie. In una città che vive di commercio la mannaia si abbatte proprio sulla categoria che sta cercando in ogni modo di risollevarsi. A denunciare l’ennesimo paradosso di una burocrazia sorda e di un’amministrazione distratta è la Confcommercio che questa mattina terrà presso la saletta commissioni di Palazzo Zanca una seduta di giunta straordinaria aperta, che sarà il grido d’allarme conseguente a quelle “letterine” che da alcuni giorni sono state recapitate e che riguardano una vicenda ancora più assurda: i canoni per l’occupazione suolo triplicati nel 2011 dall’allora assessore al patrimonio Franco Mondello, tra le proteste generali della categoria ma rimaste intatte in tutti questi anni e confermate nel nuovo regolamento che l’ormai ex assessore Filippo Cucinotta ha varato nei giorni scorsi.
Facciamo un passo indietro. Sul finire del 2011 la giunta Buzzanca, attraverso l’assessore Mondello, vara un regolamento con canoni Cosap (l’imposta per l’occupazione suolo) persino più alti di Roma e Milano. Immediate furono le proteste da parte delle associazioni di categoria. Gli anni son trascorsi inutilmente, con i commercianti sul piede di guerra e l’amministrazione irremovibile nel far pagare ad un bar del centro lo stesso canone di un locale con vista Colosseo. Ovviamente le imposte si sono accumulate nonostante ricorsi e proteste e nonostante gli emendamenti e le richieste di modifica presentate dal consigliere comunale Daniele Zuccarello già da dicembre 2011. E sempre ovviamente fioccavano le prime sanzioni nei confronti di quanti, improvvisamente si sono visti triplicare il balzello, solo per fare un esempio da 9 mila euro l’anno a 26 mila. L’iter andava avanti senza che da Palazzo Zanca si muovesse foglia, neanche con l’amministrazione Accorinti, ed infatti nel dicembre 2013 le prime avvisaglie di provvedimenti di sequestro e sigilli ai locali iniziarono ad arrivare. E’ trascorso un anno e le uniche carte ad essere veloci negli uffici di Palazzo Zanca sono state quelle che riguardano le sanzioni nei confronti dei commercianti. Le nuove proposte di rateizzazione dei canoni pregressi, nonché di riduzione del canone per quanti provvedessero alla manutenzione dell’area occupata presentate a dicembre 2013 da Zuccarello sono rimaste ferme nei cassetti. Due mesi fa, ad ottobre, quando l’assessore Cucinotta ha assunto la delega al patrimonio promise tempi brevi per il nuovo regolamento Cosap. Dopo una serie di sedute di commissione burrascose il regolamento è arrivato a novembre, ma nei fatti nessuna modifica è stata apportata, nessuna riduzione del canone, nessuna possibilità di rateizzazione per quanti hanno accumulato imposte arretrate.
Insomma lo stesso regolamento del 2011 aggiornato al 2014, mettendo quindi i titolari dei pubblici esercizi con le spalle al muro, o si paga tutto il pregresso o si chiude. In attesa che il Consiglio comunale voti il nuovo regolamento Cosap eventualmente apportando quelle modifiche che al momento non ci sono, dal 15 dicembre da Palazzo Zanca, dai dirigenti del dipartimento sono partite le lettere che avvisano: se entro 3 giorni non sarà saldata l’intera cifra si provvederà alla sospensione dell’attività o in caso di prosecuzione all’apposizione dei sigilli.
Quindi o commercianti già in condizioni critiche pagano cifre esorbitanti oppure chiuderanno. In entrambi i casi è il colpo di grazia al settore, perchè impedire a un commerciante la rateizzazione equivale a non dargli altra alternativa alla chiusura, con conseguenze immaginabili per l’occupazione.
Da qui la protesta della Confcommercio Messina che stamane terrà la Giunta straordinaria aperta per decidere le eventuali iniziative da intraprendere.
“La convocazione della Giunta straordinaria aperta ai consiglieri comunali e ai commercianti messinesi- si legge nel comunicato stampa- si è resa necessaria per affrontare le problematiche relative al regolamento che rischia di diventare una pericolosa “ghigliottina” per i commercianti. Il carattere dell’urgenza è dettato inoltre dai riflessi di carattere economico e sociale, considerato che sono a rischio chiusura quasi 300 attività commerciali. La Confcommercio intende sensibilizzare gli amministratori e i consiglieri comunali di fronte al rischio di una possibile nuova emergenza lavorativa che potrebbe essere scatenata dalla chiusura di numerosi esercizi commerciali. A rischio ci sono infatti tanti posti di lavoro”.
Nel frattempo però l’assessore al patrimonio Filippo Cucinotta si è dimesso e non potrà essere lui, né chiaramente chi gli subentrerà, a poter dare quelle risposte urgenti che la categoria sta chiedendo. Tocca alla giunta battere un colpo assumendosi la responsabilità di decidere in tempi brevissimi.
“Il regolamento presentato da Cucinotta è un copia incolla di quello di Mondello e non tocca né le cifre del canone né la possibilità di rateizzazione- ha protestato Zuccarello– Il sindaco deve sospendere immediatamente i provvedimenti che porteranno alla chiusura degli esercizi commerciali che in questo momento di crisi sono gli unici che stanno cercando di dare una spinta all’economia cittadina. Mi auguro poi che dopo 3 anni le nostre proposte vengano recepite”.
A prendere carta e penna è stata anche la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile che ha ricordato al sindaco, al segretario generale e al dirigente Castronovo come “l’aumento vertiginoso dei canoni di occupazione suolo nei confronti di operatori già gravati dalla crisi abbia comportato l’impossibilità di pagare entro la scadenza, pur avendone l’intento. Le conseguenti sanzioni, compresa la sospensione dell’attività, inaspriscono una condizione di assoluta criticità”. La Barrile invita quindi a prevedere la rateizzazione degli importi.
Comunque vada sarà un Natale amarissimo.
Rosaria Brancato