Da sito storico a discarica a cielo aperto, spettacolo impietoso delle mura di Carlo V al Tirone

All’indomani dell’imponente processione della Vara la città si è risvegliata pulita. Nonostante le migliaia di persone che nel giorno di ferragosto hanno affollato il centro, nonostante bancarelle e ambulanti ad ogni angolo, nonostante le immense distese di rifiuti lasciate sulle strade, quella notte Messinambiente e Ato3 hanno messo in campo mezzi e personale per ripulire tutto in poche ore, in strada c’erano anche l’assessore Ialacqua e il neo commissario di Messinambiente Calabrò. Fin qui tutto positivo, soprattutto ricordando quanto era accaduto lo scorso anno proprio all’indomani della Vara. Ed ha appreso positivamente questa operazione anche il consigliere della IV circoscrizione Daniele Travisano che però di fronte ai grandi proclami sui social network per l’avvenuta pulizia delle strade si è fermato a riflettere sull’eccessivo trionfalismo mostrato dall’amministrazione. Tutto questo per un evento che di eccezionale non dovrebbe avere nulla: la pulizia delle strade dopo la più grande festa cittadina.

Travisano prende in prestito questo episodio per accendere i riflettori su un altro problema di pulizia che però a quanto pare non è abbastanza rilevante da destare l’attenzione di Messinambiente e dell’assessore Ialacqua. Per il consigliere, infatti, ciò che dovrebbe essere eccezionale è che al Tirone, in pieno centro e a due passi dal Tribunale, e in un sito storico-culturale che farebbe invidia a mezza Europa, vi è una discarica a cielo aperto di rifiuti e inerti, sotto lo sguardo attonito di turisti, residenti e passanti.

“E’ inaccettabile pensare che la nostra città faccia di tutto per deturpare il patrimonio artistico-culturale di cui dispone e che tutto avvenga nel totale immobilismo dell’Amministrazione. Ciò che inoltre fa rabbia è la totale stupidità di alcuni cittadini che preferiscono con fatica trasportare suppellettili e rifiuti ingombranti di ogni genere in giro per la città scaricandoli abusivamente, piuttosto che chiamare gratuitamente il numero verde di MessinAmbiente (800042222) che, a domicilio e previo appuntamento, li ritira puntualmente con regolarità ed efficienza. In poche parole, essere incivili comporta uno sforzo economico e fisico, essere civili e corretti no”.

“Ferma restando l’assoluta e ingiustificata colpevolezza di questi incivili che deturpano le bellezze del nostro territorio, ignorando che basta una semplice telefonata per liberarsi dei propri rifiuti ingombranti, elettrici ed elettronici, è dovere dell’amministrazione in primis, e di tutti noi, diffondere e informare capillarmente la cittadinanza dell’esistenza di questo metodo semplice, veloce e civile, attraverso una campagna pubblicitaria su media e social network, volta a sensibilizzare tutti sul rispetto delle regole e porre fine al degrado. E’ vero che con l’attuale Amministrazione si è ottenuto il grande risultato di aver proceduto finalmente all’abbattimento delle baracche che insistevano sulle Mura di Carlo V, ma è altrettanto vero che se al posto delle baracche devono esserci rifiuti di ogni specie, che senso ha avuto?”

Travisano lancia anche la proposta: “Le mura possono essere valorizzate con atti semplici e a costi limitati: fari che illuminano il luogo, segnaletica verticale che ne indichi l’esistenza, ed eventualmente telecamere di sorveglianza che ne tutelino lo stato”. Nella convinzione che basterebbe davvero poco a dare un’identità alla nostra Messina.