Il Messina “risuscita” il Catania. Tre punti regalati agli etnei

La salvezza è già in tasca ma perdere un derby così importante fa sempre male. Soprattutto se accade a dieci minuti dalla fine e contro una squadra in evidente difficoltà. Il Messina esce dal Massimino senza punti, come da tradizione, e non riesce ad ottenere neanche quel pareggio che sarebbe stato strameritato. Nel calcio, però, certi errori si pagano e quello di lasciare solo Russotto all’80’ è grave. I peloritani erano passati in svantaggio in occasione di un rigore generoso, concesso da un arbitro la cui direzione non ha convinto affatto. I piagnistei di Ferrigno, in settimana, hanno avuto effetto. Nella ripresa il Messina ha pareggiato ed ha preso in mano la partita, andando anche vicino alla rete del vantaggio, ancora con Gustavo. Il gol lo ha invece segnato il Catania, squadra che in campo ha mostrato grossi limiti ma che alla fine ha colto tre punti fondamentali per la sua corsa salvezza. A sei giornate dal termine, i punti di vantaggio sulla zona play out sono ora 11, un margine più che rassicurante ma che, con il pari, si sarebbe mantenuto di 14 punti e avrebbe consentito di ottenere la salvezza matematica in anticipo. A questo punto, la prossima gara interna contro il Catanzaro, dieci punti in meno dei biancoscudati, assume un’importanza maggiore.

IL PRE PARTITA

All’andata erano in 18mila 426 a sostenere la squadra, al ritorno non ci sono tifosi giallorossi. Il Messina torna al Massimino dopo quasi dieci anni, era il 23 settembre 2006, campionato di serie A, e finì 2-2 con le reti di Floccari e Cordova per i giallorossi, Mascara e Spinesi per gli etnei. Il successo manca dalla lontana serie B del 1953-54, addirittura 62 anni fa, fu 1-3 con le due reti di Maselli e quella di Fusco, per il Catania Klein. Oggi è solo terza serie ma per i peloritani è il punto di partenza per la rinascita, con una nuova società al timone. Opposte le situazioni di classifica: il Catania occupa l’ultimo posto della zona play out, il Messina, 14 punti più sopra, si sente al sicuro.

L’impegno, però, è tutt’altro che agevole. Sul campo i punti di differenza tra le due squadre sono solo 4, in virtù dei 10 di penalità per gli etnei, e le due squadre hanno mostrato valori simili. Ad inizio stagione, anzi, si pensava che il Catania potesse essere la compagine più forte del torneo o almeno al livello del duo di testa composto da Benevento e Lecce, distante invece molti punti a prescindere dalla penalizzazione. Quello del Catania è un periodo nero: solo tre pareggi e nessuna vittoria nelle ultime sette partite e la necessità di tirarsi fuori al più presto dalla zona play out. Il Catanzaro dista solo un punto, il Monopoli tre, ma a preoccupare è il trend negativo.

Tutt’altro umore in casa Messina: da quando sulla panchina siede mister Raffaele Di Napoli, sono arrivati 2 punti nelle prime 4 partite ma poi tre vittorie consecutive. Torna Giorgione dalla squalifica, ancora fuori dai giochi, invece, Burzigotti, Barisic, Salvemini e lo sfortunato Bramati, ai quali si aggiunge anche Genny Russo. Non ce la fanno e vanno in panchina Zanini e Scardina. I biancoscudati giocano col lutto al braccio per la scomparsa di Mino Licordari, grandissimo tifoso del Messina oltre che storico giornalista.

IL PRIMO TEMPO

Il Messina inizia bene ma non riesce a concretizzare la supremazia territoriale. Due occasioni potenziali, prima con Tavares poi con Fornito, non vengono adeguatamente sfruttate. Il Catania si sveglia al 20’ con la conclusione da fuori area di Musacci, che finisce fuori non di molto. La partita è brutta e non si accende. Al 36’ l’episodio che sblocca la gara: lancio in avanti verso Calil, Martinelli colpisce di testa all’indietro e poi chiude il brasiliano insieme a De Vito, entrambi lo sfiorano e per l’arbitro è calcio di rigore, che lo stesso attaccante trasforma. Il Messina non reagisce e non va oltre un tiro dalla distanza di Fornito, nel recupero, che si perde fuori e non crea problemi a Liverani.

IL SECONDO TEMPO

Il Catania parte forte con un tiro di Falcone, che si perde altissimo, ed un cross veloce che crea scompiglio nell’area peloritana. Al 48’ ci prova Tavares da fuori area, Liverani deve stendersi per mandare in angolo. Al 60’ Falcone crossa in area, arriva Castiglia davanti a Berardi ma spara alto, anche perché ben contrastato da Barilaro. Tre minuti dopo arriva la meritata rete del pari: bravo Ionut a farsi largo sulla destra e a crossare perfetto per la testa di Gustavo, il brasiliano impatta e la palla va in rete. Il Messina torna a fare la partita e si rende ancora pericoloso con Gustavo, che ci tenta da fuori area ma non inquadra di poco la porta. All’80’ la doccia fredda: col Messina sbilanciato, Russotto s’invola incontrastato sulla sinistra, Ionut non c’è e De Vito arriva tardi, il diagonale è imprendibile per Berardi. Un minuto dopo, Bastrini, per anticipare Gustavo, sfiora l’autogol ma la palla si perde in angolo. Poi non succede più nulla ed il Messina “regala” agli etnei tre punti preziosi.

IL TABELLINO

CATANIA – MESSINA 2-1

CATANIA: Liverani, Garufo, Nunzella, Di Cecco (74' Lupoli), Bastrini, Bergamelli, Castiglia, Musacci, Falcone (74' Calderini), Calil (92' Ferrario), Russotto. All. Moriero

MESSINA: Berardi, Ionut, Barilaro (77' Zanini), Baccolo (77' Giuseppe Russo), Martinelli, De Vito, Fornito, Giorgione, Tavares, Gustavo, Biondo (51' Padulano). All. R. Di Napoli

ARBITRO: Marco Piccinini di Forlì

ASSISTENTI: Christian Rossi di La Spezia e Davide Imperiale di Genova

RETI: 37' Calil, 63' Gustavo, 80' Russotto

AMMONITI: 18’ Baccolo, 38’ Calil, 41’ Giorgione, 57’ Ionut.

ESPULSI: 91’ Ionut.

ANGOLI 1-3

RECUPERI: 1' e 4'

(Marco Ipsale)