Per avere l’accesso agli atti sono stati costretti a fare ricorso al Tar della Calabria. Adesso UilFpl e Anaao-Assomed, documenti alla mano, si rivolgono alla Regione, al ministro Lorenzin, all’Anac, alla Corte dei conti ed alla Procure di Messina e Palermo e chiedono che si faccia chiarezza sui requisiti del direttore generale del Papardo Michele Vullo.
Ad insospettire le organizzazioni sindacali è stato il fatto che il manager nel 2011 partecipò al bando della Regione Calabria per individuare i direttori generali delle Asp e delle aziende ospedaliere ma risultò non ammesso per carenza di requisiti. Nel 2010 però lo stesso Vullo era stato inserito nell’elenco dei direttori amministrativi delle Asp della Regione Sicilia e nel 2012 in quello dei direttori generali, tanto che dall’estate 2014 viene nominato DG del Papardo. Ad entrambe le selezioni (che richiedevano analoghi requisiti e sono state bandite ad un anno di distanza l’una dall’altra) sia quella calabrese che quella siciliana, Vullo ha presentato lo stesso curriculum.
Le organizzazioni sindacali si sono chieste come mai, con analoghi bandi e curricula, le due Regioni abbiano preso decisioni opposte.
“Solo dopo il ricorso al Tar siamo riusciti a poter vedere la documentazione- spiegano in conferenza stampa Giuseppe Calapai e Mario Macrì della UilFpl Messina e Pietro Pata, Anaoo-Assomed- Leggendo i verbali della Commissione selezionatrice incaricata in Calabria di selezionare i candidati da inserire nell’elenco dei direttori generali, scopriamo che nella motivazione dell’esclusione di Vullo si legge: manca esperienza di direzione, come invece richiesto dal bando”.
Se nel 2011 secondo la Commissione calabrese Vullo non aveva esperienza di direzione, come è stato possibile che nel 2012 la Regione Sicilia ha deciso in modo opposto? I sindacalisti hanno quindi preso visione del curriculum, in base al quale la Regione Calabria ha escluso il manager dall’elenco dei direttori generali.
Nel curriculum presentato da Vullo si legge che ha prestato servizio presso l’azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon di Napoli dal 15 febbraio 2002 nella qualità di direttore della UOC relazioni sindacali, formazione, valutazione dirigenza e successivamente, dal 15 febbraio 2003 al 14 febbraio 2006, quale direttore del dipartimento della qualità aziendale.
Questi dati vengono confrontati dall’Anaoo-Assomed e dalla UilFpl con altri: “Vullo si è laureato in scienze politiche il 14 marzo 2001- spiegano- Com’è possibile che appena 10 mesi dopo la laurea Vullo sia già diventato direttore Uoc in un’azienda ospedaliera di Napoli? Vullo inoltre fino al dicembre 2005 risulta iscritto negli elenchi del personale sanitario della Regione Sicilia come infermiere. Nel curriculum da lui fornito non viene spiegato in base a quale legge Vullo abbia ricoperto gli incarichi essendo inquadrato nel contempo come infermiere in Sicilia fino al 2005 e direttore di un’unità complessa a Napoli, non avendo mai partecipato e vinto un concorso per la qualifica di dirigente amministrativo”.
Pata, Macrì e Calapai sottolineano inoltre come Vullo risulti, da atti ministeriali inserito nel 2006 nell’elenco dei consulenti dell’azienda Santobono-Pausilipon, peraltro con la stessa descrizione dell’incarico che nel curriculum figura come dirigenziale.
“Non si può essere direttori di unità complessa e consulenti della stessa azienda nello stesso periodo- rincarano la dose i tre sindacalisti- Né si può essere infermieri in un elenco e dirigenti in un altro. Ci chiediamo come sia stato possibile che la Regione Sicilia abbia valutato lo stesso curriculum in modo diametralmente opposto rispetto alla Regione Calabria. Nessuno ha mai visto i titoli indicati dal manager nel curriculum, nonostante quanto previsto dalla normativa, dal momento che l’attuale DG del Papardo ha presentato solo un’autocertificazione allegata alla sottoscrizione del contratto il 7 aprile 2014. Ci chiediamo anche che tipo di valutazione hanno fatto al Policlinico quando è stato nominato nel 2010 direttore amministrativo, un anno prima rispetto all’esclusione della Commissione Calabrese”.
UilFpl e Anaao-Assomed chiedono quindi chiarezza e, in caso di accertamento d’insussistenza dei requisiti richiesti la revoca dell’incarico.
Quanto evidenziato in conferenza stampa dai tre sindacalisti riporta alla memoria la vicenda della consulenza al professor Claudio Clini, fratello dell’ex ministro Corrado (leggi qui l’articolo).
Come si ricorderà nell’estate 2015, la direzione generale del Papardo era alla ricerca di un laureato in medicina e chirurgia che potesse occuparsi “Dello sviluppo degli strumenti per l’individuazione di pratiche ad alto rischio di inappropriatezza in Sicilia” ed aveva pubblicato un bando il 14 luglio con scadenza 3 agosto, al quale si era presentato un solo candidato, il professor Claudio Clini. A metà ottobre il DG Vullo aveva firmato il provvedimento d’incarico biennale (si concluderà nel 2017) al consulente per una cifra complessiva di oltre 130 mila euro.
Guardando i curricula di Clini e Vullo si scopre che i due hanno avuto modo d’incontrarsi altre volte nel corso della loro carriera, come ad esempio nell’azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon di Napoli, dal 2002 al 2006.
Clini viene nominato nel 2001 direttore generale dell’ospedale Santobono-Pausilipon e stando al curriculum di Vullo lo chiama a dirigere l’Uoc, il Dipartimento qualità e poi gli affida anche una consulenza. Per entrambi l’esperienza al Santobono finisce nel 2006. Clini diventa DG della Laziosanità nel 2006 e poco dopo affida un nuovo incarico sempre a Vullo (direzione servizio formazione) dal giugno 2006 al 2011. A fine anno il manager torna in Sicilia e dopo l’esclusione dal bando della Regione Calabria, approda al Policlinico come direttore amministrativo nel dicembre 2011. Tre anni dopo diventa DG del Papardo. Ed è Clini ad avere un incarico da consulente.
Rosaria Brancato