“Questa indagine conferma come Messina, per la sua centralità geografica, è ancora uno snodo centrale del traffico di droga mondiale”. A spiegarlo è il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, titolare dell’inchiesta Cafè Blanco. “Un dato che conoscevamo – ha precisato il magistrato – i messinesi hanno sempre trafficato grossi quantitativi di stupefacenti provenienti da canali internazionali. Stavolta, però, siamo in presenza di un gruppo che aveva contatti diretti con gli acquirenti internazionali, e non mediati attraverso altri gruppi criminali isolani o calabresi“.
Cafè Blanco ha svelato agli investigatori che questo giro nel quale si erano inseriti i messinesi era in grado di piazzare enormi quantitativi di sostanze stupefacenti. De La Rosa era stato arrestato a suo tempo a Milano con 12 chili di cocaina, 3 dei quali erano a casa dell’allora compagna Marystehel Polanco, finita nello scandalo delle olgettine appunto.
Dopo quell’arresto, era stato trasferito nel carcere siciliano di Caltanissetta, dove aveva stretto accordi con Di Bella e Zappalà. Quest’ultimo stamane è stato arrestato proprio a Caltanissetta: a casa aveva 170 grammi di ketamina e 835 pasticche di ecstasy col marchio rolex, probabilmente destinati alla movida estiva.
“Il dato preoccupante – sottolinea il Pm della Dda – è che anche le altre indagini ci dicono che la città di Messina e le sua provincia, ancor di più nei periodi estivi ovviamente, sono letteralmente invase dalla droga. Ci sono enormi quantitativi di sostanze stupefacenti in giro, sono tantissimi i consumatori, anche minorenni. Ed assistiamo ad un crescere di incidenti stradali anche tragici dovuti a guidatori “sballati”. La nostra attenzione nel contrasto delle organizzazioni di trafficanti è sempre alta anche per questo, per quel che ci compete e possiamo cerchiamo di ridurre la droga a disposizione sgominando i traffici internazionali”.
E non è sempre droga “buona”. ” I trafficanti non si preoccupano di piazzare sostanza trattata adeguatamente, ma pur di vendere il più possibile spacciano anche droga estremamente pericolosa. “Abbiamo intercettato una esplicita conversazione tra un cliente e una pusher dove il primo si lamentava di essersi sentito male, dicendo dopo mi sono scomparse le pupille”, racconta Di Giorgio.
A Messina c’era un locale soprattutto che veniva usato come base dello spaccio, una nota discoteca. Si tratta di un locale notturno della zona tra la stazione, il viale Europa e Maregrosso. I catanesi piazzavano le sostanze da sballo in due noti lounge bar di Taormina e altri luoghi della movida catanese, mentre nel siracusano le pusher del gruppo avevano contatti diretti con i clienti tra Canicattì Bagni, Siracusa ed Augusta.