MESSINA – La Dia (Direzione investigativa antimafia), su disposizione del Tribunale di Messina, ha eseguito un ulteriore provvedimento di confisca di un complesso societario per un valore di 500 mila euro, nei confronti di un imprenditore di Naso che opera nel settore della macellazione e commercializzazione del pellame. L’intero patrimonio confiscato nel 2021 all’imprenditore messinese, in seguito alla sinergica attività investigativa svolta dalla Dia con la Direzione distrettuale antimafia di Messina, guidata da Maurizio De Lucia, ammonta a circa 9 milioni di euro.
L’ulteriore attività d’indagine, coordinata del Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e compendiata nell’odierno provvedimento, ha permesso di appurare che l’imprenditore avrebbe costituito, successivamente alla prima misura, un altro contesto societario con la finalità di eludere la normativa antimafia.
L’imprenditore colpito dalla confisca risulta storicamente legato ai sodalizi mafiosi nebroidei, anche per la sua vicinanza ad elementi di spicco della criminalità organizzata “tortoriciana”.
La sua presunta caratura criminale, riferibile ad una lucrosa e continuativa attività usuraria, è stata rilevata con sentenza di condanna della Corte di Appello di Messina del 2005, divenuta irrevocabile nel 2009.