CapitaleMessina interviene nel dibattito sul progetto di un nuovo aeroporto nella città metropolitana.
“Periodicamente – si legge in un comunicato – si torna a parlare della costruzione di un nuovo aeroporto nella valle del Mela e recenti sono le posizioni di alcuni esponenti politici sull'ipotesi di costruire un aeroporto dei Nebrodi. È un bene che se ne discuta, per aprire finalmente il dibattito su un argomento strategico per lo sviluppo economico della nostra area: l'elaborazione del piano del trasporto aereo della città metropolitana di Messina.
“Non vi è dubbio- continua il documento – che sarebbe sicuramente comodo avere un aeroporto a Caronia o perché no a Pace del Mela, ma bisogna stare con i piedi per terra; la tendenza dell'ENAC è quella di chiuderli gli aeroporti, non di autorizzarne di nuovi”.
Secondo CapitaleMessina, “ la politica, anziché spostare l'attenzione su progetti proiettati sul lungo termine senza certezza di risultato, dovrebbe immagine le soluzioni più immediate ed a costi più bassi per soddisfare esigenze concrete, come quella della mobilità dei nostri cittadini”.
“Noi al riguardo – scrive ancora l’associazione politica – crediamo sia più realistico utilizzare ciò che è già a nostra disposizione, potenziandolo e rendendolo efficiente rispetto ai nostri bisogni, e cioè i vicini aeroporti di Reggio Calabria e Catania.
Reggio, come abbiamo sostenuto in un nostro recente documento, non potendosi espandere per limiti strutturali, dovrebbe essere il nostro City Airport e Catania, in continua espansione, il nostro riferimento quale scalo commerciale ed internazionale. D'altro canto da Reggio ci separa un braccio di mare e da Catania 50 minuti di automobile. Per inciso, gli abitanti di Londra per andare a prendere un volo a Gatwick devono fare più strada”.
La idea di CapitaleMessina è quella di realizzare un terminal aeroportuale cittadino nell'area della Stazione marittima, dove fare il check-in e l'imbarco bagagli, collegato a Reggio da un sistema di collegamento marittimo veloce e con Catania con un collegamento stradale veloce e dedicato, una sorta di " Fontanarossa Shuttle”. Se diventa possibile per un passeggero arrivare alla Stazione Marittima, e con la massima efficienza e sicurezza, dopo aver completato le procedure per l'imbarco, venir caricato su un aliscafo o su un bus che lo porta in mezz'ora all'imbarco di Reggio o in un'ora a quello di Catania, è quasi come avere un aeroporto ‘sotto casa’ ed a costi irrisori. D'altro canto non inventiamo nulla, faremmo quello che si fa in zone italiane più ricche e con esigenze di mobilità molto più importanti, dove si è preferito concentrare risorse per infrastrutture e volumi di traffico negli aeroporti esistenti migliorando collegamenti e servizi, anziché immaginare di costruire aeroporti nel deserto. Perché ribadiamo, immaginare progetti complicati, e probabilmente utopistici, per la mobilità aerea della città metropolitana di Messina rischia di allontanarci da soluzioni più semplici ed a portata di "tasca".