Messina, in attesa di rinnovare le poltrone del governo cittadino, si accinge ad un ultimo atto del percorso amministrativo. Dopo una lunga e spossante giornata della sfiducia sono emerse le logiche politiche e gli schieramenti che accompagneranno l’esperienza Accorinti alle prossime competizioni elettorali del 2018.
Possiamo affermare, con dati inconfutabili e senza paura di smentite (salvo quelle dei diretti interessati) di essere passati da una rivoluzione dal basso ad un governo dall’alto.
Un dato che conforta ed inorgoglisce chi si è battuto e continua a farlo, con determinazione e senza possibili inquinamenti, è l’avere ritrovato un’intesa nello schieramento di Destra, ormai pronto a scendere in campo per una nuova Messina, lontano da quelli che c’erano prima e che si identifica nella Destra rinnovata, libera dai politici della mercificazione, della svendita di valori e di beni materiali ed immateriale di questo stupendo territorio Metropolitano.
Un gruppo coeso che ha rappresentato, con determinazione e contenuti, la parte migliore di un contesto comunale ampiamente delegittimato nei contenuti e nei risultati.
L’onestà di Renato, totalmente utilizzata come copertura di una politica sleale, che ha millantato una falsa apertura sociale per collegare e fare emergere il passato e la peggiore ed estrema linea sinistroite e filocomunista. Realtà di comodo ad un Partito Democratico in crisi d’identità e di uomini, che ha governato a Roma ed a Palermo contribuendo ad impoverire le realtà produttive del sud Italia, procurando ulteriore disoccupazione e la perdita dei beni migliori, il patrimonio giovanile.
Un cammino Accorintiano, quindi, che ha dato soltanto l’impressione di rinnovamento, di apertura e di cambio di sistema e che sin dall’inizio è stato supportato, guidato e condiviso, dai partiti di centro sinistra, dai peggiori nostalgici comunisti e dai loro Leader.
Nulla di buono ci aspettiamo da questa amministrazione e nulla sappiamo che sin qui è stato fatto. La città subisce la politica gattopardiana ed autoreferenziale, legata ai gettoni ed alle poltrone.
Concludiamo facendo rilevare che al contrario dei movimenti Accorintiani, lo abbiamo detto sin dall’inizio e lo riaffermiamo in questa circostanza, la Federazione Nuova Destra, è una realtà legata a valori veri, da sbandierare con trasparenza e dignità, che non occulta la propria appartenenza, che tende al confronto sincero ed onesto con la città, libero da condizionamenti leaderistici e con lo sguardo rivolto al bene comune ed al territorio.
Lo stile, infine, non solo nel vestire ma soprattutto nella dignitosa e civile partecipazione alla vita politica e sociale della città, ci vede distanti e distanti da coloro che hanno vergognosamente interrotto i lavori d’aula del civico consenso in occasione della giornata della sfiducia, che hanno esposto manifesti, pugni chiusi ed intonato inni alla memoria.
Franco Tiano FND