Ormai da mesi sul futuro di Casa Serena e sulle scelte di Palazzo Zanca per tenere in vita la struttura si sta consumando una guerra senza esclusione di colpi tra le Funzioni Pubbliche di Cgil e Cisl. A suon di comunicati stampa al vetriolo la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè e il segretario della Cisl Fp Calogero Emanuele continuano a litigare mettendo in luce la netta diversità nella visione e gestione di uno dei problemi più caldi che si trova ad affrontare l’amministrazione Accorinti.
Come finora è quasi sempre accaduto a scatenare la reazione di Emanuele è la collega Crocè che proprio su Casa Serena ha nuovamente assunto una posizione drastica e ha chiesto all’amministrazione la possibilità di valutare addirittura la chiusura della struttura, dove a quanto pare dopo la riduzione di personale e prestazioni il servizio è nettamente peggiorato. La sindacalista ha addirittura parlato di licenziamento per i lavoratori che eventualmente non trattano bene gli anziani, definendo vergognoso quanto sta accadendo a Casa Serena.
Dichiarazioni che non potevano passare inosservate e che hanno lasciato “basiti” i rappresentanti della Cisl Fp, che invece è stata promotrice della soluzione che lasciava Casa Serena aperta seppur dimezzando il numero degli operatori. Il segretario Calogero Emanuele si chiede quale sia il fine di questo accanimento che arriva proprio da forze sociali che dovrebbero difendere il lavoro e i lavoratori. “La Cisl, in questi anni e soprattutto negli ultimi mesi, -spiega Emanuele- ha lavorato per salvare ciò che è possibile salvare, partendo da un servizio a favore di fasce deboli, di anziani ma anche per garantire livelli occupazionali che sino a pochi mesi fa erano tutto perduto. Non tutti i problemi sono stati risolti, critichiamo fortemente i ritardi accumulatisi in ordine ai servizi previsti dalla legge 328 e per la ricollocazione di tutto il personale di Casa Serena e condanniamo la mancata accelerazione sull'inizio dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento della casa di Montepiselli. Inoltre è gravissimo il fatto che la cooperativa comunichi di non riuscire ad assicurare alcuni servizi perché doveva dichiararlo all'atto dell'affidamento ed grave è se offre un servizio scadente. Su questo – sottolinea – oltre alla responsabilità della cooperativa sicuramente c'è una forte responsabilità da parte dell'Amministrazione perché, malgrado le dichiarazioni, non attiva i controlli, la verifica e il monitoraggio del servizio, per apportare i dovuti correttivi”.
Il sindacato però difende gli gli sforzi fatti dall'Amministrazione fino ad oggi. “L'Assessore Mantineo – aggiunge Emanuele – assessore ai servizi sociali, ma anche persona sensibile ai problemi del sociale, deve raccogliere le testimonianze dirette dagli anziani per capire quali criticità emergono e quali correttivi apportare. Il gestore del servizio ha l'obbligo di ottemperare e rispettare gli accordi e il sindacato deve saper tutelare i lavoratori, tutti, senza nessuna distinzione. Non credo che bisogna fare altro, tranne poi che si voglia sfruttare le genuinità e l'onesta dei lavoratori e di persone anziani, per sbandierare aste e bandiere e proclami disfattiste” continua Emanuele.
Per la Fp Cisl dietro tutto questo c’è solo smania di protagonismo. “Ci viene il sospetto che a Messina si provi più gusto ad alimentare disservizi, disfunzioni e dismissioni in maniera tale che nella confusione ognuno di noi riesce a farsi spazio e trovare visibilità. Non è quello che serve oggi, bisogna invece fare squadra e lavorare in sinergia, condividendo e sostenendo le istanze dell'utenza e soprattutto svolgere il ruolo che ognuno di noi deve esercitare”.
Cgil e Cisl si trovano d’accordo solo sulla necessità che il Comune avvii al più presto delle verifiche su come funzionano e vengono resi i servizi a Casa Serena. Per il resto è scontro a viso aperto. L’ennesimo. Che probabilmente non fa bene ai lavoratori, né da un parte, né dall’altra.
F.St.