Sono bastati due giorni per valutare i primi effetti della nuova ordinanza anti tir e non tutto è andato per il verso giusto. La numero 488 del 21 ottobre 2013 prevede l’obbligo per tutti i tir di imbarcare a Tremestieri. Solo nel caso di attese superiori ai 60 minuti, alla Polizia Municipale spetta il compito di accordare una deroga per imbarcare alla rada San Francesco ed al porto storico, fino ad “emergenza conclusa”.
Il problema più grosso si è verificato ieri sera. Alcuni tir sono stati costretti ad attendere ben più dei 60 minuti previsti dall’ordinanza, in alcuni casi anche due ore. E c’è anche la questione Bluferries. La società pubblica di traghettamento ha preannunciato possibili licenziamenti in quanto dal porto di Tremestieri può effettuare solo 6 corse giornaliere e, per il momento, si vede costretta a tenere ferma un’altra nave.
Si è discusso di tutto questo, stamane, a palazzo Zanca, con tutti gli attori in causa: l’amministrazione comunale, gli armatori, i rappresentanti degli autotrasportatori, la Capitaneria di Porto e la Polizia Municipale. E proprio il comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, non è rimasto per nulla soddisfatto degli esiti della riunione ed è andato via preannunciando la sua lettera di dimissioni (vedi anche articolo a parte). Il motivo? Si è stabilito il fatto che la società gestrice dell’approdo a sud, la Terminal Tremestieri, composta da Caronte e Tourist, Bluferries e Meridiano Lines, può valutare più facilmente, rispetto ai vigili urbani, il momento in cui è necessario accordare le deroghe.
Praticamente un passo indietro rispetto a quanto stabilito nell’ordinanza che affidava il compito esclusivamente alla Polizia Municipale. Ed un ritorno a quando erano le compagnie di navigazione a concedere i pass, sistema che aveva fatto acqua da tutte le parti. Resta il fatto che le corse dall’approdo di Tremestieri sono adesso 35, il doppio rispetto al recente passato. I tir in città sono dunque di meno ma è probabile che le deroghe verranno richieste frequentemente.
“E’ stata una riunione utile per mettere a punto gli effetti dell’ordinanza – ha dichiarato il sindaco Accorinti -. E, come in tutte le situazioni, se c’è qualcosa che non va, siamo pronti a riunirci e valutare insieme i correttivi da apportare. Sapevamo che, fino alla riapertura della seconda invasatura, non sarebbe stato semplice. Abbiamo però assicurato la possibilità di fare da Tremestieri fra le 32 e le 35 corse al giorno ed è ciò che avviene, come ci ha anche confermato oggi il comandante Samiani, della Capitaneria di Porto”.
Cos’è successo in questi primi due giorni? “C’è stato un intoppo a Tremestieri – risponde il sindaco -. L’attesa è stata superiore ai 60 minuti previsti dall’ordinanza. Abbiamo allora deciso di mettere a frutto l’esperienza della società Terminal, che conosce i flussi di traffico anche a distanza. Opereranno in sinergia con i vigili ed a loro diranno quando sarà necessario concedere le deroghe per non fare attendere i tir più di 60 minuti. E’ una percezione che i vigili urbani non possono avere. Gli autotrasportatori sono una ricchezza per tutti ed è giusto salvaguardare la merce che trasportano. Non è corretto, invece, farli attendere due o tre ore”.
E la questione Bluferries? “Non hanno sollevato il problema di cui ha parlato la stampa – spiega Accorinti – (ma c’è una lettera ufficiale che proponiamo in allegato, ndr). Sono in linea con l’amministrazione comunale e sono d’accordo anche per le modifiche di gestione delle deroghe concordate oggi”.
Secondo Michele Barresi, delegato regionale di Orsa Trasporti, però, Bluferries si è presa una settimana di tempo per valutare come verranno attuate le novità: “Hanno sospeso le comunicazioni inviate ai sindacati, ma il problema occupazionale resta – afferma -. Da parte nostra, ribadiamo quanto già espresso in altre occasioni. Quest’ordinanza non doveva essere fatta adesso, poiché sono necessarie troppe deroghe e si creano disagi all’utenza ed ai lavoratori. Tutti sanno che l’unica soluzione è la riapertura della seconda invasatura. Si aspetta da anni e non si possono aspettare altri due mesi?”.
A tal proposito, l’opinione del Comitato Pendolari dello Stretto, che definisce la posizione di Bluferries una “polemica pretestuosa”: “La società di Fs dice che, se viene impedito l’arrivo dei tir al porto storico, è costretta a tenere ferma una nave – scrivono i rappresentanti dei pendolari -. Perché non pensa invece ad incrementare il trasporto delle autovetture e dei pedoni? Basterebbe diminuire i prezzi, considerato che, secondo gli studi di esperti tecnici, le tariffe sono spropositate e simili a quelle del vettore privato. Le organizzazioni sindacali e sociali facciano pressione per questo”.
(Marco Ipsale)