«Quanto è accaduto a Messinambiente è inqualificabile, inaccettabile, ingiustificabile. Anche se mossi dall’esasperazione certi comportamenti non sono tollerabili, il ritardo nel pagamento degli stipendi è un problema, ma gli stipendi ci sono e vengono regolarmente erogati. Non si possono accettare atteggiamenti squadristi come quelli a cui abbiamo assistito». L’assessore Daniele Ialacqua spara a zero sui lavoratori che ieri mattina hanno perso la pazienza e hanno duramente attaccato il liquidatore Alessio Ciacci durante l’ennesima protesta per rivendicare il pagamento dello stipendio dopo 15 giorni di ritardo. La tensione è salita alle stelle, sono volate parole forti, i toni si sono alzati tanto che lo stesso Ciacci ha affidato al suo profilo Fb uno sfogo in cui ha parlato di una violenza mai vista neanche durante missioni Onu in zone del mondo ben più problematiche e travagliate rispetto a Messina (vedi articoli a parte). Un paragone sicuramente infelice e probabilmente fuori luogo, una vicenda che però l’assessore ha deciso di non far passare sotto silenzio. E così, giunto ieri sera all’incontro di Cambiamo Messina dal Basso per festeggiare un anno a Messina di Alessio Ciacci, non ha esitato un attimo a prendere la parola per parlare di un’azione di protesta che l’amministrazione condanna su tutti i fronti.
«Ci siamo scordati com’era gestito questo settore prima? Quei lavoratori oggi pensano di fare i forti con i deboli, quando in passato hanno sempre fatto i deboli con i forti» dice senza mezzi termini Ialacqua che non ha intenzione di comprendere le ragioni dell’esasperazione di chi lavora e reclama solo il sacrosanto diritto allo stipendio e alla puntualità dello stipendio perché le bollette, i mutui, le tasse, le banche non aspettano nessuno.
L’assessore ha voluto così rivendicare la «bellezza e la giustezza» della scelta di portare a Messina Ciacci e Rossi che significano trasparenza, competenza e onestà e li difende a spada tratta anche da chi, dentro Palazzo Zanca, in questi mesi ha cercato di vederci sempre chiaro sull’operato dei due manager di Messinambiente, arrivando anche a segnalare e denunciare numerose anomalie che però l’assessore rispedisce al mittente.
Una difesa su tutta la linea contro chi osa “toccare” gli uomini scelti per governare la gestione rifiuti, una difesa fatta probabilmente anche per allontanare i dubbi su possibili fratture tra amministrazione e liquidatore dopo il caso Cucè e le polemiche scoppiate per un provvedimento così drastico adottato da Ciacci senza un preventivo confronto.
«Questa città non è abituata a volare alto e se qualcuno ci prova viene costantemente tirato giù da chi ostacola il cambiamento. Dobbiamo tifare tutti per Messina e camminare nella stessa direzione» ha detto Ialacqua. E se qualcuno non è d’accordo, a quanto pare, deve stare zitto.
Francesca Stornante