REGGIO CALABRIA – Il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, ha effettuato un sopralluogo alla Diga del Metramo, nel Comune di Galatro, e, successivamente, ha fatto visita all’ impianto termale del borgo pianigiano.«La diga – ha commentato Versace – inaugurata 8 anni fa, dopo lavori durati 30 anni, resta inutilizzata. Si tratta di una infrastruttura imponente, incastonata nel mezzo di un paesaggio inesplorato, che trasmette il senso della disperazione per la mancata possibilità di sfruttare un bacino utile a tutto il territorio».
«E’ davvero un insulto per l’intera Calabria – ha proseguito – che, fino ad oggi, non si sia trovata la forza di mettere a sistema un qualcosa di così importante che aiuterebbe a sopperire le carenze idriche ed a produrre energia pulita, con ricadute eccezionali in termini di sviluppo, ambiente ed economia. Le potenzialità dell’area, comunque, sono davvero infinite e coinvolgono, ovviamente, il rilancio del settore turistico con la possibilità di creare centinaia di posti lavoro». «Basti pensare – ha aggiunto il sindaco facente funzioni – alla struttura delle terme, mai entrata pienamente a regime per la poca lungimiranza della politica e delle istituzioni tutte, incapaci di cogliere le opportunità insite in questa realtà ed in un borgo chiuso tra le montagne, coi suoi 900 metri d’altezza e sotto lo sguardo del magnifico convento Sant’Elia dei monaci basiliani».
«Servono intraprendenza, determinazione e coraggio – ha affermato, ancora, Carmelo Versace – per alimentare un circuito virtuoso che, di fatto, è pronto e va solo attivato. Bisogna, quindi, provare ad imbastire un tavolo istituzionale in grado di trasmettere i giusti stimoli a chi può fare e deve farlo. L’amministrazione comunale, in questo senso, svolge un ruolo di prim’ordine e potrà sempre contare sul pieno sostegno della Città Metropolitana». «Investire, guardando al medio-lungo periodo – ha concluso il sindaco facente funzioni – servirebbe a Galatro ed a tutto il territorio calabrese. Non si può rimanere indifferenti rispetto a quella che rischia di rimanere l’ennesima occasione mancata per la crescita della nostra terra».