MESSINA – Dimissioni del direttore generale dell’Amam Pierfrancesco Donato. Interviene il Partito democratico con i consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo. E chiede che le carte, con le presunte contestazioni a Donato, siano trasmesse al Consiglio, con convocazione dei vertici in IV Commissione. Quest’ultima, nel frattempo, è stata fissata per martedì 8 ottobre e i tre esponenti del Pd auspicano una verifica delle “responsabilità politiche”.
Sottolineano gli esponenti Dem: “Le dimissioni costituiscono soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie di eventi significativi che vedono coinvolta l’azienda idrica messinese. Solo nello scorso gennaio, l’allora direttore tecnico di Amam, da pochissimo nominato, lasciò l’incarico senza che l’Azienda comunicasse le ragioni di questo abbandono e metabolizzando l’evento come fosse ordinaria amministrazione. Oggi, le dimissioni del dg Donato, che sono liquidate con un semplice comunicato stampa peraltro ricco di allusioni a fatti, circostanze ed episodi degli ultimi mesi, non possono e non devono restare senza spiegazioni alla città”.
Continuano i consiglieri del Pd: “Anche e soprattutto a seguito di una lunga crisi gestionale che per tutta la stagione estiva, e ancora oggi, inchioda l’Azienda a precise responsabilità dinanzi ai messinesi, che la tengono in piedi con le proprie tasche. Ecco perché, come gruppo consiliare, abbiamo chiesto urgentemente la trasmissione di tutte le carte di Amam relative alle presunte contestazioni effettuate nei confronti di Donato e la contestuale convocazione dei vertici aziendali in competente Commissione consiliare. Serve fare chiarezza in tempi molto stretti sul perché, in Amam, direttori generali e direttori tecnici saltino in breve tempo e sul perché queste circostanze vengano liquidate con una semplice alzata di spalle dall’amministrazione. La società gestisce milioni di euro pubblici, in appalti, affidamenti, lavori e servizi. Serve comprendere una volta per tutte a quali scelte ci si riferisce, a quali mancanze gestionali si allude, a quali eventuali errori nella gestione si intende imputare una mancanza di capacità gestionale, quando si assiste a una dimissione così eclatante come quella del dg Donato. E serve fare chiarezza su questi punti con immediatezza, ricostruendo eventuali linee di responsabilità politiche che possano avere motivato le recenti dimissioni aziendali”.
E ancora: “Non vogliamo assistere a queste ulteriori dimissioni come fosse fisiologica amministrazione di tutti i giorni: non è così. L’amministrazione Basile deve chiarire alla città se vi sono state responsabilità di condotte errate, di atti non appropriati ed eventuali conseguenze sulla efficienza dell’azienda acquedotto. Lo chiediamo noi ma lo pretendiamo anche nei confronti della città, che, in piena sofferenza idrica, si domanda se parte delle loro sofferenze possano essere dovute da cattive gestioni delle nostre aziende partecipate”.
Sul tema interviene pure il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni: “Non possono far passare per normale il fatto che in due importanti aziende pubbliche, come Amam e Messina social city, si dimettano a stretto giro ben quattro direttori generali. Il tutto durando in carica, ognuno, pochi mesi. Io non l’accetto e intendo vederci chiaro”.
Aggiunge Gioveni: “In relazione alle improvvise dimissioni del dottor Donato, che in qualche modo avevo profetizzato nell’ultima seduta del Consiglio comunale dedicata alla crisi idrica, esprimo la mia solidarietà per aver fatto da capro espiatorio, visto che a dimettersi doveva essere la sua presidente. E non può affatto passare sotto traccia questa sorta di “bollettino da guerra” che riguarda i direttori generali dimissionari. Alla Messina social city – evidenzia il consigliere – hanno gettato la spugna prima Vincenzo Romano, poi Natale Trischitta e in ultimo Carmelo Sferro nel febbraio 2023. E in più con l’aggravante che, dopo un anno e mezzo di inoperatività di una Commissione esaminatrice che era stata nominata il 5 aprile 2023, a seguito di un nuovo avviso per la nomina di un nuovo direttore generale, il Cda dell’azienda nell’agosto scorso ha annullato tutto, compresa la Commissione. E ha deliberato di varare un nuovo avviso”.
Scrive il capogruppo di FI: “Fra la politica (i vari Cda) e la direzione generale e, chissà, anche la supervisione dall’alto di chi certamente ha voce in capitolo sull’amministrazione della città, risulta evidente che non si trova la giusta sintonia. E poiché in mezzo a tutta questa baraonda ci stanno i cittadini e i servizi essenziali da garantire – conclude Gioveni – le forze politiche di opposizione hanno l’obbligo di analizzare quanto accaduto e determinarsi sulle possibili iniziative politiche da intraprendere”.