Il caso della mancata consegna dei verbali delle commissioni consiliari al Movimento Cinque stelle da parte del segretario/direttore generale Antonio Le Donne è finito all’attenzione dell’Ars. A portare il tema scottante della trasparenza in quel di Palazzo Zanca nell’aula parlamentare di Palazzo dei Normanni è stata la deputata grillina, Valentina Zafarana, firmataria nei giorni scorsi di un comunicato in cui denunciava e condannava pubblicamente il comportamento “oscurantistico” del Comune di Messina (VEDI QUI) .
Una vera e propria reprimenda, che la deputata regionale ha voluto lasciare anche agli atti dell’Assemblea regionale: «I soloni messinesi mi hanno fatto diniego dei verbali delle commissioni consiliari » ha tuonato nel suo intervento durante la seduta pomeridiana dell’Assemblea regionale dedicata al Ddl sugli enti locali, informando i colleghi parlamentari che il super dirigente di Palazzo Zanca si è rifiutato di rilasciare gli atti sollecitati, nonostante formale richiesta avanzata in qualità di parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana. Sul punto è intervenuto anche il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il quale ha confermato che non deve esserci «limite all’acquisizione dei verbali da parte di un deputato». Eppure, questo limite al Comune di Messina c’è stato eccome, con tanto di nota protocollata e firmata dal segretario e direttore generale Le Donne.
«La trasparenza è il perno della lotta alla corruzione» ha proseguito nel suo intervento la deputata grillina, prima firmataria di un emendamento con cui i Comuni sarebbero stati obbligati ad adeguare i propri statuti ed i propri regolamenti per rendere pubblici i lavori delle commissioni consiliari, che altro non sono che «una estrinsecazione del Consiglio comunale» anche attraverso le dirette streaming. L’emendamento è stato cassato ancora prima delll’articolo a cui era allegato, ma il contenuto è stato completamente sposato dall’assessore regionale Leotta e riproposto come emendamento del Governo, che alla fine è stato votato dall’aula. L’esponente della giunta Crocetta ha affermato: «Le sedute pubbliche delle commissioni consiliari devono essere una regola e non una eccezione come succede adesso in molti Comuni dell’isola» L’approvazione dell’emendamento finalizzato a rendere pubbliche le sedute degli organismi consiliari può certamente considerarsi una battaglia vinta per Valentina Zafarana .
Sull’argomento che ha infiammato la deputata a cinque stelle è intervenuto anche un altro deputato messinese, Giuseppe Laccoto, il quale ha voluto sottolinenare «che le sedute delle commissioni consiliari devono essere pubbliche perché così prevede il decreto anti-corruzione, che va semplicemente attuato».
Tornando al diniego espresso da Le Donne sui verbali delle commissioni di Palazzo , sarà curioso vedere se adesso il super dirigente- dopo quanto emerso all’Ars – tornerà sui suoi passi o manterrà la posizione assunta.
Danila La Torre